Stati Generali della natalità a Roma, Meloni: «Serve piano di sostegno alla maternità». Calenda: «Fare figli mi ha salvato la vita»

In corso la seconda giornata di incontri dedicata al futuro e alle nascite, promossa dalla Fondazione per la Natalità

Stati Generali della natalità a Roma, Meloni: «Serve piano di sostegno alla maternità». Calenda: «Fare figli mi ha salvato la vita»
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Venerdì 13 Maggio 2022, 11:30 - Ultimo aggiornamento: 14:58

 Arginare il forte calo demografico dell’ultimo decennio con importanti misure di sostegno alla famiglia è fondamentale per evitare che l’Italia assista a un progressivo invecchiamento della popolazione. Questa la fotografia scattata dall’Istat e trampolino di lancio degli Stati generali della Natalità a Roma, la due giorni dedicata al futuro e alle nascite, promossa dalla Fondazione per la Natalità. I compiti della politica, gli impegni del mondo del lavoro, la bellezza della genitorialità sono gli argomenti che animano la seconda giornata degli incontri e dei dibattiti, che si concludono oggi all’Auditorium Conciliazione di Roma. 

 

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Tra gli interventi della seconda giornata c'è quello di Giorgia Meloni. La leader di Fratelli d'Italia ha raccontato l'esperienza della maternità: ««Chi me l'ha fatto fare a fare un figlio? Se mai la domanda è: chi me l'ha fatto fare a fare un figlio così tardi? Ci sono arrivata tardi, avrei voluto avere altri figli, spiace che mia figlia sia figlia unica... È un'esperienza unica, assoluta».

E ancora la Meloni sugli aiuti che dovrebbero arrivare a sostegno della maternità: «Tutta questa situazione si affornta non con un singolo provvedimento, tipo l'assegno unico o l'asilo nido... Serve un piano imponente di sostegno alla maternità». 

Ancora Giorgia Meloni: «La crisi demografica è una questione non solo economica o di priorità. Nel tempo della globalizzazione tutti i presidi di identità sono sotto attacco. Lo è la famiglia e il primo presidio sotto attacco è la madre. Guardate tutto il tema delle teorie gender - ha sottolineato la leader di Fdi-. Per chi sa guardare un pò profondamente, tutta la vicenda del gender non ha come obiettivo la lotta alle discriminazioni. Mi pare che l'individuo indifferenziato cui si guarda non sia tanto indifferenziato: è maschio. Il problema è l'identità di donna e di madre. Alcune scelte che si fanno, impattano sulle donne. Il punto è il simbolo. Se si abbatte l'architrave della maternità, possiamo discutere tutti gli asili nido che vuoi, ma questa società è spacciata».

«Ci sono dei momenti in cui ti fermi e fai dei piccoli bilanci su quello che hai fatto... La cosa più importante che ho avuto è fare tre figli, tre persone che fanno la loro vita, vivono con te una relazione del tutto speciale. Li vedi crescere, che cambiamo e questo è fondamentale, perchè hai uno specchio di come sei tu e sei cambiato... Così capisci che c'è il passato e il presente, che sei cambiato. E lo dico con grande rispetto per chi non ha vissuto l'esperienza della genitorialità. La nascita di un figlio è un'esplosione di energia». Lo ha detto Enrico Letta, segretario del Pd, agli Stati generali della natalità.

Il segretario del Pd ha aggiunto: «Lancio un obiettivo. Nel 2030 dobbiamo avere una media di uscita dei ragazzi da casa ai 25 anni. Non dico di prendere l'esempio della Svezia che ha come media i 18. Però a oggi l'età media di uscita in Italia è 30 anni e mezzo e così non può andare». Letta ha poi citato un altro impegno sul fronte del lavoro e dei giovani: «Stiamo cercando di applicare una cosa per noi importante e cioè la fine dello scandalo degli stage gratuiti: basta tirocini gratuiti, lo stage deve tornare a essere quello per cui è nato cioè un pezzo del percorso formativo e deve essere pagato». 

«Siamo tutti egomaniaci e vorremo che tutto il mondo ci stesse a sentire, i figli invece ti riportano con i piedi totalmente per terra. Avere dei figli ti aiuta a imparare a proibire. Perché educarli non è solo star loro vicino, ma costruire anche un sistema morale. Ma se hanno uno smartphone a 9 anni, stanno sui social a 11 ( anche se non si può) e non leggono più di un libro in un anno, c'è poco da fare. Fare un figlio vuol dire dare dei valori». Lo ha detto il leader di Azione, Carlo Calenda sempre agli Stati generali della natalità in corso a Roma. «Io un figlio l'ho fatto a 16 anni - prosegue - Consiglio di aspettare almeno due anni in più. Ma fare figli mi ha salvato la vita. La nascita di mia figlia ha avuto un effetto straordinario perché ero un giovane scapestrato. Quando è nata ho recuperato una bocciatura e allo stesso tempo mi occupavo tantissimo di lei. Ô stata un'esperienza salvifica anche perché venivo da una famiglia privilegiata che mi ha aiutato. Una famiglia che mi ha permesso di conseguire laurea ma costringendomi a lavorare». Quindi ha concluso: «Sono d'accordo paradossalmente con Giorgia Meloni, perché nei Paesi con i redditi più alti diminuisce la natalità. Per due motivi: i desideri non sono più solo i tuoi, ma anche quello di un'altra persona. E poi devi dedicare loro del tempo». 

«Sulla genitorialità e maternità credo che la fortuna sia gestirla insieme, sapere che hai bisogno di tuo marito e che c'è e che, se lo fai insieme, tuo figlio sta bene davvero». Così la viceministro all'Economia, Laura Castelli sul palco degli Stati Generali della natalità in corso a Roma a cui sta partecipando insieme al figlio nato due settimane fa. E ha aggiunto: «La maternità è un'esperienza assolutamente positiva e che cambia la prospettiva di vita. A un certo punto ho sentito che per continuare a crescere, avevo bisogno di maternità».

«Misure come l'assegno unico o il family act rappresentano senza dubbio una buona base di partenza di un percorso per sostenere chi decide di mettere al mondo un figlio, la nostra più grande ricchezza sociale. Un percorso che però deve passare necessariamente anche attraverso una riforma del fisco che deve diventare amico delle famiglie, così da uscire dalla logica dei bonus una tantum e di attuare politiche strutturali. Ecco perché chi ancora immagina di tassare la casa dimostra di avere una visione miope anche rispetto al gravissimo problema della denatalità, perché al casa è un luogo sacro per l'idea stessa di famiglia». Lo ha detto Licia Ronzulli, presidente della Commissione parlamentare per l'Infanzia e l'Adolescenza, intervenendo agli 'Stati Generali della Natalità' in corso a Roma presso l'Auditorium della Conciliazione. «Certo, per comprare una casa bisogna riuscire ad avere accesso al credito e quindi a un mutuo che troppo spesso viene negato alle giovani coppie, perché i tassi per gli under 36 sono bassi e quindi poco convenienti per le banche. Questa mentalità va cambiata, perché le famiglie sono il fulcro dello Stato e devono essere sostenute, non ostacolate», conclude.

Il programma della seconda giornata

Alle ore 9 il programma prevede il primo panel della seconda giornata degli Stati Generali della Natalità (Auditorium della Conciliazione) con Giulia Lamarca e Andrea Decarlini (content creator e travel journalist), Andrea Delogu (conduttrice e scrittrice), Agnese Pini (direttrice La Nazione), Davide Desario (direttore di Leggo), Massimo Calvi (Avvenire), Michela Finizio (Il Sole 24 Ore). A seguire (ore 10.30) il confronto tra leader politici: Carlo Calenda, Laura Castelli, Enrico Letta, Giorgia Meloni, Licia Ronzulli, Ettore Rosato, Matteo Salvini. 

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