Spacciatori e vedette protetti da portoni blindati e vetri a specchio nel fortino della droga di San Basilio. Un arresto dei carabinieri.

Controlli dei carabinieri a San Basilio
Controlli dei carabinieri a San Basilio
di Emilio Orlando
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 2 Settembre 2020, 10:46 - Ultimo aggiornamento: 16 Marzo, 18:48

Cocaina a fiumi in una delle piazze di spaccio più grandi d'Italia; quella di San Basilio al Tiburtino. I carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Montesacro hanno arrestato il trentanovenne Giovanni Cano, con precedenti specifici per spaccio di droga mentre vendeva dosi di cocaina ad alcuni tossicodipendenti che quotidianamente vanno il cerca di droga nel dedalo di strade delle case popolari del quartiere. È il secondo arresto per spaccio da parte dei detective antidroga nel giro di pochi giorni, il primo nella zona controllata, secondo l'ultima inchiesta della direzione distrettuale antimafia, dal clan 'ndraghetista dei Marando e Pupillo ancora fortemente attivi nella zona nonostante due componenti, Alfredo e Francesco vennero arrestati.

Due settimane fa, infatti i carabinieri della stazione di San Basilio avevano scoperto una raffineria di cocaina dove era stato arrestato Valerio Timpano di 20 anni mentre stava confezionando gli involucri di droga per rifornire la piazza di spaccio chiamata della “Lupa”; nella cantina che si trova negli stabili occupati abusivamente c'erano più di un chilo di sostanza stupefacente. Durante l'udienza di convalida, che si è svolta nelle aule di giustizia del Tribunale Penale di piazzale Clodio, il giudice ha accolto la richiesta del pubblico ministero Mauro Masnaghetti di mettere agli arresti domiciliari l'arrestato, a cui sono stati sequestrati 22 grammi di “polvere bianca”. (Il portone blindato con i vetri a specchio montato dai narcotrafficanti per spacciare indisturbati).

Exodus, l'applicazione che ha spiato migliaia di italiani: indagini in tutta Italia





Portoni blindati, citofoni non funzionanti e vetri a specchio garantiscono “impunità” ai capi della piazza di spaccio di via Corinaldo che hanno “militarizzato” la scala V del civico 110 trasfromandola in un fortino protetto da sentinelle, vedette e telecamere per scongiurare gli interventi delle forze di polizia. Attraverso una fessura, che i fabbri compiacenti al servizio dei narcos del quartiere hanno praticato nella porta blindata, il pusher di turno passa la dose all'acquirente senza essere visto in faccia perchè protetto dai vetri a specchio che permettono di guardare solo dall'interno verso l'esterno. «Siamo completamente ostaggio degli spacciatori - racconta un residente che vuole restare anonimo. Per evitare che la polizia faccia irruzione i capi piazza hanno distrutto l'impianto elettrico dei citofoni come pure i lampioni del parco. Se qualcuno deve venire a trovarci a casa - continua l'uomo - dobbiamo chiedere il permesso ai pusher». Una organizzazione criminale che ha previsto anche l'impiego di vedette che stazionano all'angolo della strada e che gridano: «Levate!» ogni volta che passano le pattuglie della polizia e dei carabinieri.


Quando, all'alba di ieri, i detective nucleo investigativo​




Dai primi del mese di agosto il Campidoglio ha disposto un presidio fisso della polizia municipale di Roma Capitale che durante le ore notturne vigila, affinche nessuno li rioccupi, su alcuni locali del Comune confiscati alla criminalità ed assegnati dalla Sindaca Virginia Raggi all' Opera Religiosa Don Giustino fondata dal prete antimafia Don Antonio Coluccia. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA