Roma, commercianti del Centro in rivolta: «Ztl e Zona arancione, così ci uccidono»

Roma, commercianti del Centro in rivolta: «Ztl e Zona arancione, così ci uccidono»
di Lorena Loiacono
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Giovedì 21 Gennaio 2021, 00:15 - Ultimo aggiornamento: 09:03

È il colpo di grazia sui negozianti del Centro: la chiusura dei varchi della zona a traffico limitato rappresenta l’atto finale di un’agonia che va avanti da anni. Il 15 gennaio scorso infatti è scaduta la proroga all’apertura dei varchi, avviata il 15 novembre per favorire gli spostamenti dei romani durante la pandemia, e ci si aspettava una proroga che, invece, non è arrivata. Né dal consiglio comunale né dalla sindaca Raggi. E così il Centro è di nuovo chiuso, in balia di una crisi del commercio che sembra non finire mai. 
La questione della Ztl è stata sollevata anche dal commissario di Confcommercio Roma, Pier Andrea Chevallard, che ne ha parlato manifestando la sua contrarietà in un webinar con l’ex presidente di Acea, Giancarlo Cremonesi: «Una scelta folle - tuona - una decisione del Campidoglio che lascia in panne i negozi del Centro». 


Tra le aree che ne stanno risentendo maggiormente c’è Via Nazionale che, ormai, si sta spegnendo.

Basti pensare che solo dall’inizio della pandemia hanno chiuso 28 negozi: «Siamo qui da oltre 60 anni – tuona Massimo Bertoni (nella foto), titolare dello storico negozio d’abbigliamento Socrate di via Nazionale – e ne abbiamo viste tante. Purtroppo però in questi ultimi anni stanno chiudendo tanti negozi prestigiosi che spesso lasciano spazio a un commercio di dubbia qualità. La chiusura dei varchi è solo l’ultimo atto di scelte incomprensibili che ci hanno penalizzato enormemente: praticamente i negozi rimasti aperti sono gli unici presidi anti-degrado. Alcune clienti hanno paura ad uscire dal negozio la sera». Via Nazionale di fatto è isolata, fuori uso da anni: da circa un anno non arrivano gli autobus da Piazza Venezia per i lavori in corso sul manto stradale, prima ancora ci sono stati mesi e mesi di chiusure della linea A della metropolitana, da Barberini a Repubblica e Spagna. Quindi dall’autunno del 2018 si va avanti con problemi senza fine, strettamente legati non solo alla crisi economica ma anche e soprattutto ai problemi dei trasporti e della viabilità capitolina.

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