Otto denunce in tre procure, ma nessuno ferma l'ex violento. «Ho paura, non esco più di casa»

Otto denunce in tre procure, ma nessuno ferma l'ex violento. «Ho paura, non esco più di casa»
Otto denunce in tre procure, ma nessuno ferma l'ex violento. «Ho paura, non esco più di casa»
di Emilio Orlando
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Venerdì 28 Gennaio 2022, 07:56 - Ultimo aggiornamento: 10:50

Terrorizzata dall’ex e costretta a non uscire di casa. Una storia incredibile, specie perché dura ancora dopo otto denunce per atti persecutori, minacce, estorsione, violazione di domicilio, vari episodi di danneggiamento e un tentato investimento del figlio della donna vittima di ripetuti episodi di stalking. 
E all’ex violento non è stato ancora notificato nessun provvedimento cautelare. L’attivazione del cosiddetto “Codice Rosso”, nonostante abbia inasprito le pene previste contro i reati di maltrattamenti in famiglia e velocizzato le procedure di allontanamento della vittima, fatica ancora ad essere al passo con l’escalation criminali dei violenti. 
In questo caso, l’ex violento è stato denunciato più volte ma è ancora libero di maltrattare. Polizia e i carabinieri hanno inviato immediatamente tutti gli atti negli uffici di competenza, tuttavia la donna vittima di violenza teme ogni giorno per la propria incolumità fisica. Una vicenda giudiziaria che parte dalla procura di Latina, passa per quella di Velletri e approda a piazzale Clodio - a Roma - dopo l’ultima querela presentata dal figlio della vittima, una 38enne residente ad Aprilia ma originaria della Capitale. La prima denuncia per le violenze subìte risale all’inizio di gennaio di quest’anno: ne sono seguite altre sette, una raffica, che evidenziano come l’aggressività del uomo con cui aveva condiviso parte della sua vita stanno diventando sempre più inquietanti e rischiose. 
«Il Codice Rosso appresta una tutela della vittima sin dal momento della denuncia - sottolinea il giudice penale Valerio de Gioia - è necessario però che i fatti in essa rappresentati non vengano sottovalutati. È fondamentale, ce vengano descritti in modo preciso, senza trascurare alcun aspetto, così da consentire, laddove necessaria, la richiesta di una misura cautelare che la tuteli».

La donna comunque è sotto choc.

Vive nel terrore. Ecco cosa ci ha detto.

Si sente braccata dal suo ex? 
«Sono in un incubo, rischio di trovarlo ovunque. Lui non si ferma davanti a nulla: ha scavalcato il cancello di casa, ha distrutto la mia macchina, mi tempesta di messaggi e telefonate. Ad oggi gira ancora indisturbato e temo che possa farmi del male». 
Quando il suo ex ha iniziato ad essere violento? 
«Un anno fa ho capito che tipo di uomo era realmente. Ho sopportato tante cose per il bene e l’amore che ho per i miei figli, ma ad un certo punto ho detto basta e l’ho allontanato. Da allora, la mia vita è diventata un inferno». 
Con le denunce credeva di fermare gli atti persecutori?
«Esatto. Mi sono fatta coraggio e ho denunciato tutto: sette denunce io e un’altra di mio figlio». 
Suo figlio... Perché? 
«Il mio ex gli ha teso una trappola, con la scusa che lo voleva incontrare. Quando mio figlio si è presentato all’appuntamento, lui ha tentato di investirlo con un camion, distruggendogli l’auto». 

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