Roma, tangenti e assunzioni in clinica per chiudere un occhio sugli abusi edilizi: 5 arresti. Ci sono due esponenti del Pd e un vigile

carabinieri_roma
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di Emilio Orlando
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Mercoledì 14 Ottobre 2020, 08:00 - Ultimo aggiornamento: 09:11

Un posto di lavoro in una clinica in cambio della velocizzazione di una pratica edilizia. Ma anche duemila euro intascati per chiudere gli occhi su abusi edilizi nei magazzini cinesi. Perfino le nomine negli organici dei comuni dell’hinterland, come nella Polizia locale, al fine di garantirsi coperture nei pubblici ufficiali. 
Per questo, cinque “colletti bianchi” sono finiti ai domiciliari. 
Il blitz è stato portato a termine da carabinieri e Polizia locale di Roma, che hanno fermato pure un vigile urbano infedele. Tra gli arrestati anche Alfredo ed Antonio Fabbroni, padre e figlio, rispettivamente l’ex capogruppo del Pd nel V Municipio e il componente della direzione capitolina dei dem. Le indagini del pool anticorruzione della Procura, guidato da Paolo Ielo e dai sostituti Luigia Spinelli e Gennaro Varone, sono partite dopo la denuncia di un imprenditore cinese che opera nel campo dell’abbigliamento. L’uomo per poter installare alcuni container esterni ai depositi del Prenestino senza che venisse denunciato per abusivismo edilizio, era costretto a versare nelle mani di Marco Ianni (funzionario della Polizia municipale finito ai domiciliari) 30 mila euro con rate da 5 mila euro al mese. Il pubblico ufficiale, attivo anche come docente di Normativa edilizia, era stato fatto nominare Comandante dei vigili urbani di Montecompatri da Alfredo Fabbroni grazie alle sue influenze politiche con i sindaci della suo partito. Secondo quanto scrive nell’ordinanza di custodia cautelare il giudice per le indagini preliminari Paolo Della Monica, che ha accolto le ipotesi accusatorie della procura, la nomina di Ianni non fu altro che «una collocazione lavorativa che egli aveva richiesto, quale corrispettivo per gli atti contrari ai doveri d’ufficio». 
Arresti domiciliari anche per Italo Merli e Fabio Gera: quest’ultimo è il titolare della clinica Mendicini di via degli Olmi dove, per la ottenere le autorizzazioni alla ristrutturazione per aumentarne i posti letto, aveva messo a disposizione di politici e burocrati vari posti di lavoro. 
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