Di padre in figlio, a Roma diventare usuraio è una questione di famiglia: 5 arresti

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di Emilio Orlando
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Martedì 24 Maggio 2022, 07:54

“La pandemia? So’ problemi vostri, hai riaperto... a me i soldi quello me li deve ridà”. 
Era il tenore delle pressanti richieste di rientro dei prestiti, a tasso usurario, che sfioravano il 240 per cento. Agivano cosi il 46enne Daniele Lattanzi e sua moglie Elvira Carnassale, di 42 anni. All’apparenza sembravano due coniugi con una famiglia che percepiva anche il reddito di cittadinanza, invece erano due usurai senza scrupoli. Ieri mattina, dopo un’inchiesta partita da un’indagine per spaccio di cocaina tra Tor Bella Monaca e San Basilio, gli investigatori del distretto di polizia di Fidene con la Municipale del gruppo Nomentano hanno arrestato la coppia. 
Dalle indagini è emerso che marito e moglie avevano “ereditato” dal suocero “l’attività”. Professionisti, commercianti e persone disperate, costrette a ricorrere addirittura ai pasti della Caritas, erano le vittime preferite. Anche durante il lockdown l’attività di prestiti a strozzo non si era fermata. La conta del denaro contante, che veniva recuperato settimanalmente come interessi a fermo del capitale, avveniva sotto gli occhi dei figli della coppia, che aiutavano i genitori nel conteggio delle somme. 
Un ambiente che istigava a delinquere i figli ancora minori, come emerge da un’intercettazione telefonica: “Papà ha detto che dobbiamo imparasse il lavoro suo (l’usura ndr)...

posso aiutà a contalli”. La risposta di Daniele Lattanzi, padre dei due ragazzini: “Sette, otto anni e poi dovete comincià pure voi”. Sempre i carabinieri di Guidonia hanno ammanettato altri tre pericolosi strozzini.

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