Vita meno facile per chi non fa il biglietto. Dopo lo stop di oltre un anno causato dalle norme anti Covid, Atac ha infatti riattivato i servizi di verifica dei titoli di viaggio a bordo dei mezzi di superficie e metroferroviari. Anche perché senza “presidio” sui veicoli del trasporto pubblico, i numeri dell’evasione hanno ovviamente preso il volo.
La decisione di far ripartire i controlli è stata presa elaborando un protocollo di sicurezza rafforzato a tutela di dipendenti e clienti. «Il ritorno dei verificatori a bordo servirà anche a garantire maggiore sicurezza ai clienti e il rispetto delle regole - ha detto l’amministratore unico di Atac, Giovanni Mottura -. É anche un atto di riguardo verso tutti quei clienti che in questo anno di pandemia hanno continuato a pagare il biglietto. Altri non lo hanno fatto: un comportamento inaccettabile, direi persino immorale, che abbiamo il dovere di contrastare. La lotta all’evasione è una lotta di civiltà, tanto più per un’azienda pubblica, alla quale tutti chiedono di ‘migliorare’ in tutto. Ma senza il ricavato dei biglietti è molto difficile». Non solo. «L’evasione ha un impatto economico ma anche sociale. In un momento storico così particolare, il rispetto delle regole per l’accesso al trasporto pubblico deve essere difeso», ha aggiunto il direttore generale di Atac, Franco Giampaoletti.
Il ritorno dei controllori sui mezzi - ha spiegato Atac - consente di far ripartire le azioni intraprese prima della pandemia che avevano determinato un trend positivo.