Roma, a Termini piantati i nuovi cipressi. Troppo piccoli: sono già secchi

Roma, a Termini piantati i nuovi cipressi. Troppo piccoli: sono già secchi
di ​Lorena Loiacono
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Giovedì 30 Gennaio 2020, 09:00

A Roma si dice “troppa acqua deve passare sotto i ponti”. Ed è questo il pensiero ricorrente che hanno i romani quando, camminando vicino alla stazione Termini, si trovano di fronte le nuove piantumazioni della zona: un centinaio di cipressi alti 20 cm circa, qualcuno anche meno. Ci vorranno anni per vederli crescere. Saranno forse bonsai? No, sono le nuove piante da poco arrivate in zona e che, tra qualche anno o forse qualche decina di anni, faranno ombra e assicureranno la presenza del verde sulla piazza. Sempre se resistono.

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Nel frattempo se ne stanno lì: ogni piantina è protetta da tre canne alte un metro e mezzo circa, tenute insieme da laccetti colorati. Alcune piantine sono già ridotte male, altre sono ancora verdi. Non resta quindi che aspettare di vedere quale resisterà e per quanto tempo. In effetti sono state piantate talmente vicine, una dietro l’altra, che evidentemente è previsto che qualcuna muoia prima di diventare grande. Altrimenti non ci sarebbe lo spazio per farle crescere. Queste nuove piante vanno a sostituire quelle vecchie e a riempire le aiuole spartitraffico: sono intorno alla stazione, su piazza dei Cinquecento, viale Enrico de Nicola e su piazza della Repubblica. 

Un’area centralissima, attraversata ogni giorno da migliaia di persone, comprese quelle che arrivano a Roma e la prima cosa che vedono sono queste piantine incannucciate. L’opposizione in campidoglio chiede modifiche urgenti: «Nella zona fra Termini e piazza della Repubblica - denuncia Giorgio carta del Pd Roma, da sempre in prima linea per il decoro della cittadina - sono comparsi misteriosi quanto risibili ramoscelli di cipressi con tanto di bastoni di canne per reggerli. Dal Comune il silenzio assoluto. Possibile che in pieno centro a Roma sia possibile fare qualunque cosa e rimanere impuniti? La Raggi provveda alla rimozione immediata e si preoccupi di piantumare veri alberi anziché questi obbrobri non degni di una capitale europea». 
 

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