Scuole a Roma, caos quarantene e incubo "falsi negativi". I presidi: «Tampone rapido non va»

Centinaia le classi che tornano in isolamento a causa dei nuovi casi di contagio

Scuole a Roma, caos quarantene e incubo "falsi negativi". I presidi: «Tampone rapido non va»
Scuole a Roma, caos quarantene e incubo "falsi negativi". I presidi: «Tampone rapido non va»
di Lorena Loiacono
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Giovedì 18 Novembre 2021, 07:58 - Ultimo aggiornamento: 10:35

Di quarantena in quarantena, a Roma la didattica a scuola procede decisamente a singhiozzo. L’aumento dei contagi, soprattutto tra gli alunni delle scuole elementari, sta mandando in tilt le lezioni ma anche l’organizzazione famigliare visto che non c’è certezza di niente: neanche del tampone perché, tra quelli rapidi fatti dai bambini, spuntano sempre più “falsi negativi”. 
E così, dopo pochi giorni dal ritrono in classe, si ricade nell’isolamento collettivo e le lezioni in aula diventano un miraggio. Le regole del nuovo protocollo anti Covid, pensate proprio per evitare quarantene a tappeto, in realtà hanno bisogno sempre di 24-48 ore per diventare operative: vale a dire il tempo in cui la Asl recepisce la notizia del caso positivo e la comunica ufficialmente alla classe interessata invitando tutti i bambini a fare il tampone immediato. Che immediato, quindi, non è. Anzi, finisce per ricadere sul tampone che dovrebbe essere fatto il quinto giorno.«Dalle diverse Asl e anche tra distretti - spiega Cristina Cosatrelli, presidente dell’Associazione nazionale dei presidi del Lazio - si ricevono risposte diverse con tempistiche non sempre immediate come dovrebbero essere, che generano difficoltà alle scuole e all’utenza. Ove si stanno applicando i nuovi protocolli, la situazione è confusa e di difficile gestione, con ricaduta delle problematiche sulle scuole». Da giorni le notifiche di quarantena si susseguono. Gli alunni, una volta arrivata la comunicazione dalla Asl, devono recarsi nei punti indicati nella nota (ad esempio per la Roma 3 si va a Fiumicino o al Forlanini) con le loro famiglie e poi - con l’esito negativo - tornano direttamente a scuola. Se invece decidono di andare in un’altra struttura, dovranno poi presentare il certificato medico del pediatra che, a sua volta, non vuole il tampone rapido che si fa in farmacia. In tutte le scuole, dall’inizio del mese, almeno una classe è finita in quarantena. 
E sono sempre di più quelle classi che ricadono dopo pochi giorni nell’incubo quarantena perché arriva un tampone positivo. Quindi tutto riparte daccapo.

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