Roma, i presidi delusi: «Rischio assembramenti su bus e metro, poi ancora le classi pollaio. Il Covid non ha cambiato nulla»

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di Lorena Loiacono
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Mercoledì 3 Febbraio 2021, 08:00 - Ultimo aggiornamento: 08:40

Troppi studenti in classe, troppi sui mezzi di trasporto e ancora troppi alle fermate degli autobus. E per chi invece resta online? Non c’è la connessione adatta per studiare. L’emergenza Covid sembra proprio non aver insegnato niente: i vecchi problemi sono sempre lì.


SOS. «Neanche l’emergenza Covid le ha abolite – denuncia Mario Rusconi, presidente dell’Associazione nazionale dei presidi di Roma – per settembre abbiamo ancora il vecchio parametro dei 27 alunni per classe alle superiori, con possibilità di arrivare anche a 30: continueremo con la dad. Siamo delusi: avevamo chiesto classi da 20-22 alunni». Altro che distanziamento. E così la ripartenza in sicurezza, per la scuola in presenza, è stata bocciata su tutta la linea: a dare i voti, in una pagella che fa acqua da tutte le parti, sono i dirigenti scolastici che al tavolo operativo regionale, per il monitoraggio epidemiologico nelle scuole, hanno lanciato l’allarme per le forti carenze organizzative. 


BUS AL COLLASSO Ancora una volta sotto esame c’è il trasporto pubblico con metro e bus sovraffollati, ben oltre il 50%, e troppi assembramenti di studenti in attesa alle fermate: sembra non essere servito a nulla il doppio orario di ingresso alle 8 e alle 10.

Le classi proseguono le lezioni in presenza al 50% dal Newton al Mamiani, dal Righi al Nomentano. Anche perché, come stabilito dal tavolo prefettizio, aumentare la percentuale in presenza significherebbe dover aprire anche il sabato ma sempre per 5 giorni di lezione a rotazione. Per le scuole gli orari sarebbero tutti da rifare. 


ALTRO CHE ONLINE. Un altro nodo, al tavolo dell’Ufficio scolastico regionale, è la connessione internet: “inadeguata” lamentano i dirigenti scolastici. Nelle zone periferiche, come all’istituto alberghiero Sereni vicino al Gra, la rete è debole ma salta anche in centro, negli edifici storici.

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