Cristina Costarelli, presidente dell’Associazione nazionale dei presidi del Lazio: perché siete contrari al ritorno dell’orario unico?
«Innanzitutto si tratta di stravolgere di nuovo l’orario scolastico, con inevitabili disagi per i docenti e gli studenti che ormai si sono organizzati così da settembre scorso. E poi bisogna sempre considerare i contagi: sono in risalita. Dobbiamo cambiare tutto di nuovo, per pochi giorni».
Quanti?
«Al netto delle vacanze di Pasqua, restano appena 40 giorni di lezione. Credo che nella mia scuola prenderemo tempo almeno fino a dopo Pasqua. I tempi per riorganizzare tutto sono strettissimi».
Le scuole erano contrarie al doppio turno, cosa è cambiato?
«Per mesi, nella prima parte dell’anno scolastico, abbiamo chiesto di concedere ad ogni scuola la libertà di organizzarsi. È stato però imposto il doppio orario: abbiamo protestato tutti, presidi e studenti in varie giornate. Ma adesso ci siamo adeguati a questi orari e sarebbe assurdo cambiare tutto di nuovo. Ho sentito il consiglio di istituto del Newton e nessuno sarebbe favorevole. Ormai è tardi».
Sarà difficile mettere tutti d’accordo?
«Chiediamo che venga almeno lasciata alle singole scuole la libertà di scelta».