Roma, dopo la denuncia di Leggo sulla discriminazione a scuola, interviene il ministro: «Pubblicare censo alunni non ha senso»

Roma, dopo la denuncia di Leggo sulla discriminazione a scuola, interviene il ministro: «Pubblicare censo alunni non ha senso»
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Mercoledì 15 Gennaio 2020, 14:00 - Ultimo aggiornamento: 16 Gennaio, 08:15

«La scuola dovrebbe sempre operare per favorire l'inclusione. Descrivere e pubblicare la propria popolazione scolastica per censo non ha senso. Mi auguro che l'istituto romano di cui ci racconta oggi @leggoit possa dare motivate ragioni di questa scelta. Che comunque non condivido», così il ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina su twitter in merito alla scuola romana, l'IC Via Trionfale, che nella descrizione dell'istituto mette in evidenza la distinzione delle classi tra riservate ai figli dell'alta borghesia e quelli delle colf. 
 



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L'INTERVENTO DEI SOTTOSEGRETARI
 «Sono davvero sconcertato che nel 2020 una scuola pubblica possa presentarsi sul proprio sito internet distinguendo i propri plessi in base al rango socio-economico dei propri alunni andando contro ogni valore espresso dalla nostra Costituzione. Sto già intervenendo per richiederne l'immediata rimozione dal sito web». Lo afferma il sottosegretario all'istruzione Peppe De Cristofaro sulla vicenda della presentazione web dell'Istituto Comprensivo di Via Trionfale a Roma, che suddivide i plessi in base al ceto sociale dei suoi studenti.

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«È davvero inaccettabile la presentazione sul sito internet dell'Istituto Comprensivo »Via Trionfale« che divide i bambini in base alla classe sociale: da una parte i ricchi, dall'altra i poveri. La scuola italiana non può e non deve essere questo. La scuola è il luogo dell'inclusione e non della ghettizzazione. E in questo senso deve offrire pari opportunità a tutti e deve accorciare le distanze, senza distinzione alcuna. In attesa di avere chiarimenti e di capire come sia stato possibile pubblicare una presentazione così fuori dai principi costituzionali, su richiesta del nostro Ministero, la pagina è stata modificata». Lo scrive su Facebook la Vice Ministra Anna Ascani sul caso dell'Istituto Comprensivo «Via Trionfale».

 


LA RISPOSTA DELL'ISTITUTO Nessun intento discriminatorio ma una «mera descrizione socio economica del territorio». Così il Consiglio di Istituto dell'Ic di Via Trionfale interviene nella polemica apertasi dopo la denuncia di Leggo che ha riportato le parole con cui l'Istituto Comprensivo di via Trionfale di Roma mette in evidenza - nella propria presentazione - la distinzione delle classi tra riservate ai figli dell'alta borghesia e quelli delle colf. «I dati riportati nella presentazione della scuola, composta da 4 distinti plessi, collocati in diversi contesti socio- culturali, sono da leggere come mera descrizione socio-economica del territorio, secondo le indicazioni del MIUR per la redazione del POF - spiega in una nota il Consiglio d'Istituto - L'istituto scolastico non ha mai posto in essere condotte discriminatorie nella ripartizione degli alunni nei diversi plessi o nelle diverse classi».

LE PAROLE DELLA RAGGI La sindaca Virginia Raggi è intervenuta sull'argomento con un tweet: «Intollerabile che gli studenti dell'Istituto comprensivo di via Trionfale a Roma vengano suddivisi per censo. Discriminare e creare barriere è esattamente l'opposto di quello che dovrebbe essere un insegnamento corretto responsabile e inclusivo», ha scritto la Raggi.

IL PD DI ROMA CHIEDE LA RIMOZIONE DEL RESPONSABILE 
«Indignati e basiti nel leggere la presentazione sul sito ufficiale dell`Istituto Comprensivo Statale Via Trionfale, composto da quattro plessi, situati nei territori dei Municipi XIV e XV di Roma. Alunni provenienti da famiglie del ceto medio alto, quelli che fanno parte dell`alta borghesia, studenti di estrazione sociale medio-bassa e ancora alunni con cittadinanza non italiana e` testualmente riportato sulla homepage dell`Istituto. Il lessico usato suscita sconcerto, un linguaggio discriminatorio e inaccettabile, che stereo tipizza, etichetta e che non riconosce la dignita` di ogni persona, a prescindere dal proprio status personale, sociale, economico e giuridico. Un uso inclusivo della lingua e` la capacita` di rappresentare e raggiungere ogni pubblico, senza esclusione di alcuna categoria o gruppo di persone, la scuola e` e deve rimanere un luogo in cui le diversita` devono essere insegnate, accettate, rispettate e valorizzate attribuendo pari riconoscimento e visibilita` sociale. Chiediamo che l`introduzione riportata sulla homepage dell`Istituto venga rimossa e che siano rimossi anche i responsabili di questa vergogna». Così in una nota - riportata dall'agenzia Dire - il Gruppo Pd Capitolino e la Lista Civica Roma torna Roma 

PRESTIPINO (PD) “Da insegnante di liceo sono letteralmente basita da quanto pubblicato sul sito di Leggo e rilanciato da Repubblica a proposito di una scuola romana che nella presentazione online delle varie sedi farebbe distinzione tra le classi sociali degli alunni che le frequentano. È sconcertante intanto perché la scuola è il luogo di inclusione per eccellenza, dove tutti sono uguali e nella mia esperienza personale di docente, laddove si riscontravano dei casi di gravi difficoltà economiche e sociali degli alunni, si provvedeva con molta discrezione e senza pubblicizzare la cosa a donare libri e materiali per studiare. Distinguere poi delle sedi di uno stesso istituto in base alle persone che potrebbero accedervi a seconda del ceto sociale fa riflettere sul tipo di insegnamento e utilità sociale dell’Istituto stesso. Ci auguriamo che l’Istituto rettifichi la notizia e dia una spiegazione quantomeno plausibile sull’accaduto, perché distinguo di questo genere, per giunta in un luogo di inclusione come la scuola, in un momento in cui la coesione sociale e il rispetto dell’altro sono sempre più spesso messi a rischio da episodi di razzismo e di violenza, fa rabbrividire le coscienze e cuori di chiunque abbia un cuore e una coscienza”. Lo dichiara la deputata del Pd, Patrizia Prestipino, membro della commissione Scuola e Istruzione di Montecitorio.

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