Roma, descrizione choc sul sito di un istituto: «Qui l'alta borghesia, lì i figli dei poveri»

Roma, descrizione choc sul sito di un istituto: «Qui l'alta borghesia, lì i figli dei poveri»
di Lorena Loiacono
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Mercoledì 15 Gennaio 2020, 05:01 - Ultimo aggiornamento: 15:26

Nella scuola di via Vallombrosa, a Roma, ci studiano i figli delle badanti, precisamente delle badanti dell'alta borghesia romana che vive in via Cortina d'Ampezzo. A che cosa serve saperlo? A niente, ovviamente. Eppure è la stessa scuola a volerlo specificare. Anzi, ci tiene così tanto da metterlo nero su bianco direttamente nella presentazione dell'istituto: accade a Roma, presso l'IC Via Trionfale. Sul sito della scuola, alla voce presentazione, si viene a sapere nel dettaglio a quale classe sociale appartengono i bambini che frequentano le singole sedi della scuola.

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Si tratta di informazioni solitamente non fornite dalle scuole. Ma in questo caso sono ben dettagliate, con lo scopo di descrivere la diversità dell'utenza tra un plesso e l'altro. Come si legge sul sito, l'utenza dell'IC via Trionfale è disomogenea perché i 4 plessi sono divisi nei due Municipi XIV e XV di Roma. L'ampiezza del territorio rende ragione della disomogeneità della tipologia dell'utenza che appartiene a fasce socio-culturali assai diversificate. Da qui in poi si va nel dettaglio: «La sede di via Trionfale e il plesso di via Taverna accolgono, alunni appartenenti a famiglie del ceto medio-alto, mentre il plesso di via Assarotti, situato nel cuore del quartiere popolare di Monte Mario, accoglie alunni di estrazione sociale medio-bassa e conta, tra gli iscritti, il maggior numero di alunni con cittadinanza non italiana».



Indicazioni nette, nessun dubbio: da una parte il ceto medio alto, dall'altro quello medio-basso e gli stranieri. Ma sul plesso di via Vallombrosa si va, come se non bastasse, ancora più a fondo: «Il plesso sulla via Cortina d'Ampezzo si spiega nella presentazione - accoglie prevalentemente alunni appartenenti a famiglie dell'alta borghesia assieme ai figli dei lavoratori dipendenti occupati presso queste famiglie (colf, badanti, autisti, e simili)». Indicazioni decisamente di troppo, che poco hanno a che fare con le caratteristiche di una scuola di cui generalmente si cercano informazioni sull'offerta formativa o sui laboratori, e che hanno quindi provocato non pochi malumori tra le famiglie: chissà infatti, leggendo quella presentazione, come devono sentirsi i bambini di via Assarotti o i figli di una badante nei confronti dei compagni provenienti invece dalla cosiddetta alta borghesia.

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