Con il fiato sospeso fino a Natale, per la Scuola romana parte il conto alla rovescia più difficile in attesa della pausa. Il motivo? Tra assenze in cattedra e quarantene, le classi sono in tilt. E il rischio è che, a gennaio, si ricominci tra mille problemi visto che ci si aspetta il picco dei contagi.
CONTAGI. Tra i bambini, infatti, il virus continua a farsi sentire e le aule chiuse, con gli alunni in didattica a distanza, sono sempre di più: «Siamo al 20% di classi in quarantena – spiega Mario Rusconi, presidente dell’Associazione nazionale dei presidi di Roma – con tutti i disagi che comporta questa situazione: dai tamponi e certificati per le famiglie, alle assenze dei docenti che, se devono stare in isolamento, lasciano scoperte le altre classi. Le scuole sono in affanno». Basti pensare che alle porte di Roma, nel comune di Anzio, gli istituti sono stati chiusi in anticipo e lo stesso sta valutando di fare il Comune di Santa Marinella.
OBBLIGO Il problema delle assenze è aggravato dalle sospensioni del personale “No vax”: da oggi, infatti, all’appello potrebbero mancare anche tanti docenti e bidelli. Vale a dire il personale scolastico che, sprovvisto di vaccino, non può entrare a scuola.
CARENZE. Per ora negli istituti si sta ovviando con cattedre coperte dai colleghi, ma a gennaio la situazione potrebbe essere esplosiva: «Mancano soprattutto supplenti di scuola Elementare, di Matematica e sul Sostegno – spiega Cristina Costarelli, presidente dell’Associazione presidi del Lazio -. È così dall’inizio dell’anno. A gennaio dovremo chiamare i laureati anche sulle materie professionalizzanti degli istituti superiori, ci sono classi di concorso scoperte. Ma si tratta di lavorare sodo fin da ora per trovare il personale, lo stop natalizio è soltanto di due settimane»