Roma, in quarantena il 20% di classi alle Elementari. A gennaio rischiano la sospensione mille docenti e bidelli "No vax"

I presidi lanciano l'allarme: "A gennaio didattica a rischio, anche la Dad"

sanificazione_classe_scuola
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di Lorena Loiacono
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Martedì 21 Dicembre 2021, 08:00 - Ultimo aggiornamento: 08:29

Con il fiato sospeso fino a Natale, per la Scuola romana parte il conto alla rovescia più difficile in attesa della pausa. Il motivo? Tra assenze in cattedra e quarantene, le classi sono in tilt. E il rischio è che, a gennaio, si ricominci tra mille problemi visto che ci si aspetta il picco dei contagi. 


CONTAGI. Tra i bambini, infatti, il virus continua a farsi sentire e le aule chiuse, con gli alunni in didattica a distanza, sono sempre di più: «Siamo al 20% di classi in quarantena – spiega Mario Rusconi, presidente dell’Associazione nazionale dei presidi di Roma – con tutti i disagi che comporta questa situazione: dai tamponi e certificati per le famiglie, alle assenze dei docenti che, se devono stare in isolamento, lasciano scoperte le altre classi. Le scuole sono in affanno». Basti pensare che alle porte di Roma, nel comune di Anzio, gli istituti sono stati chiusi in anticipo e lo stesso sta valutando di fare il Comune di Santa Marinella. 


OBBLIGO Il problema delle assenze è aggravato dalle sospensioni del personale “No vax”: da oggi, infatti, all’appello potrebbero mancare anche tanti docenti e bidelli. Vale a dire il personale scolastico che, sprovvisto di vaccino, non può entrare a scuola.

E non sono pochi, si tratta mediamente di 3 persone per ogni istituzione scolastica che, a Roma, sono circa 750: la stima delle possibili sospensioni si aggira almeno sui 1000 casi. Senza vaccino, questi dipendenti non possono restare in servizio e vengono sospesi. Dal 15 dicembre hanno avuto 5 giorni di tempo per mettersi in regola, facendo il vaccino oppure portando il certificato che dimostri l’esenzione. Anche il docente che non può vaccinarsi per motivi di salute deve essere sostituito, perché spesso viene spostato su altre funzioni. E così, per portare avanti la didattica, servono migliaia di supplenti che, di fatto, non ci sono. 


CARENZE. Per ora negli istituti si sta ovviando con cattedre coperte dai colleghi, ma a gennaio la situazione potrebbe essere esplosiva: «Mancano soprattutto supplenti di scuola Elementare, di Matematica e sul Sostegno – spiega Cristina Costarelli, presidente dell’Associazione presidi del Lazio -. È così dall’inizio dell’anno. A gennaio dovremo chiamare i laureati anche sulle materie professionalizzanti degli istituti superiori, ci sono classi di concorso scoperte. Ma si tratta di lavorare sodo fin da ora per trovare il personale, lo stop natalizio è soltanto di due settimane»

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