Settembre, la scuola si farà in parrocchia: la Diocesi di Roma offre i suoi locali

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di Lorena Loiacono
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Giovedì 9 Luglio 2020, 08:00 - Ultimo aggiornamento: 08:49
Per tornare a scuola a settembre, ci vorrebbe un miracolo. E allora tutti in classe, ma all’oratorio. La Diocesi di Roma, infatti, interviene in aiuto degli istituti capitolini e apre le parrocchie ad alunni e docenti. Tra poco più di un mese e mezzo, circa 400 mila studenti romani dovranno tornare tra i banchi. Ma in quali classi? Le regole del distanziamento, dettate dalle linee guida ministeriali, stanno facendo impazzire i dirigenti scolastici: le aule per tutti non ci sono e la didattica a distanza, da evitare, può essere adottata solo nelle scuole superiori. Secondo le stime dell’Associazione nazionale dei presidi a Roma almeno una scuola su 4 soffre la mancanza di spazi per la didattica in presenza. E allora arriva in soccorso la Diocesi che ha deciso di concedere le aule del catechismo e gli spazi parrocchiali alle scuole romane. 
L’iniziata è stata comunicata con una lettera rivolta a tutti i parroci, in cui il prelato segretario generale del Vicariato monsignor Pierangelo Pedretti spiega: «Seguendo le indicazioni del nostro cardinale vicario, abbiamo avviato un’iniziativa, coordinata dal vescovo ausiliare monsignor Paolo Selvadagi, con il supporto dell’Ufficio per la pastorale scolastica e l’insegnamento della religione cattolica e dell’Ufficio giuridico del Vicariato per aiutare le scuole di Roma a riprendere l’attività didattica il prossimo mese di settembre mettendo a disposizione, ove possibile, alcuni spazi parrocchiali». Il primo passo è quello che capire quanti spazi potranno essere messi a disposizione in ogni parrocchia: in questo modo tutti i quartieri di Roma potranno contare su aule aggiuntive, provenienti dalle chiese. Non si tratta solo di sistemare gli alunni delle scuole elementari, medie e superiori: i problemi maggiori a Roma sembrano arrivare anche dalle scuole dell’infanzia. 
Una cosa contro il tempo. Entro domani le scuole dovranno comunicare all’ufficio scolastico regionale di quanti spazi hanno bisogno. Creando nuovi ambienti in aula magna o in palestra, sfruttando spazi esterni nel verde oppure, come con la proposta della diocesi, in parrocchia ma anche nei musei comunali o nei teatri e nei cinema.
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