Roma, commercianti in rivolta: «Riaprite subito la Ztl, il centro storico sta morendo. Zero incassi dopo il Covid»

roma_protesta_ztl_centro storico
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di Flavia Scicchitano
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Mercoledì 2 Settembre 2020, 08:00 - Ultimo aggiornamento: 08:53
Lasciateci lavorare”. E ancora: “Meno Ztl più commercio”. Con questi slogan, rivolti al Campidoglio e alla sindaca Virginia Raggi, i commercianti di Roma sono scesi in piazza per protestare contro la riattivazione dei varchi Ztl nel centro storico della capitale. Le telecamere, spente quasi sei mesi fa per agevolare gli spostamenti dei cittadini e supportare i negozianti durante il lockdown, sono state riaccese lunedì scorso nelle Zone a traffico limitato Centro storico, Tridente e Trastevere. Provocando, in tempi post Covid, l’ira degli esercenti: «La Raggi non può prendere decisioni come un monarca. Il centro sta già morendo e questo sarebbe un colpo ancora più duro e mortale - ha detto Valter Giammaria, presidente di Confesercenti Roma e Lazio -. Le aziende del centro storico sono in grandissima difficoltà, stanno incassando il 10-15% di quanto incassavano l’anno precedente. Centinaia di negozi sono chiusi a causa della pandemia e se la Raggi persiste in questa direzione ne conteremo migliaia. Al momento non ci sono turisti e 430 mila dipendenti sono in smart working».

I commercianti si sono riuniti all’angolo tra via Tomacelli e via di Ripetta, in un flash mob che ha radunato i rappresentanti di Confcommercio, Confesercenti e Confartigianato. «Viviamo in uno stato di emergenza e queste misure isolano il centro dal resto della città - ha aggiunto David Sermoneta, presidente di Confcommercio Centro storico Roma -. Qui si tratta di posizioni ideologiche estreme che non hanno nulla a che fare con la concertazione. Noi chiediamo di sospendere i varchi almeno fino a cessata emergenza. Intanto ci stiamo preparando per fare ricorso al Tar». 

Intanto la preoccupazione cresce a tutti i livelli: con l’imminente riapertura delle scuole e degli uffici nel centro storico, l’esiguità dei mezzi di trasporto pubblico in circolazione e i limiti di riempimento (pur se portati all’80%), i disagi saranno non pochi.
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