Rivoluzione rifiuti, Roma avrà il suo termovalorizzatore urbano. Impianto da 600mila tonnellate, addio discariche

Annuncio di Gualtieri. La Capitale punta a Copenaghen, almeno come modello di modernità ed efficienza

termovalorizzatore_copenaghen_roma_rifiuti
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di Lorena Loiacono
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Giovedì 21 Aprile 2022, 07:56 - Ultimo aggiornamento: 30 Aprile, 12:46

Roma punta a Copenaghen, almeno come modello di modernità ed efficienza. Il Sindaco Gualtieri infatti ha scelto il termovalorizzatore per risolvere una volta per tutte il problema della spazzatura a Roma. 
L’annuncio è stato dato ieri, durante il consiglio straordinario in Campidoglio sul tema. Roma avrà dunque un termovalorizzatore, a controllo pubblico, per valorizzare i rifiuti producendo calore ed energia. L’impianto costerà circa 150 milioni di euro. E porterà risultati da grandi numeri: dovrà produrre calore ed energia per coprire il fabbisogno energetico di 150mila famiglie romane, permettendo una riduzione della Tari del 20%, e produrre calore per 36mila famiglie, con un risparmio di gas pari a quello consumato da 60mila famiglie l’anno. 
«Sarà un impianto da 600 mila tonnellate – ha spiegato il primo cittadino - che ci permetterà di chiudere quello di Rocca Cencia e di abbattere del 90% l’attuale fabbisogno di discariche: avremo solo una piccola discarica di servizio per il conferimento di inerti da 60mila tonnellate l’anno. Voglio essere l’ultimo sindaco che deve trascorrere una parte significativa del suo tempo a trovare sbocchi costosi, precari, inefficienti ed inquinanti in giro per l’Italia e l’Europa sottraendo risorse preziose alle tasche dei romani».
Da Roma, infatti, viene costantemente portata via la maggior parte delle migliaia di tonnellate di rifiuti prodotti ogni giorno: partono alla volta di impianti fuori regione e addirittura all’estero. Una situazione esplosa soprattutto dopo la chiusura della discarica di Albano, sotto sequestro giudiziario. 
Secondo le rassicurazioni del sindaco Gualtieri e dell’assessora all’ambiente, Sabrina Alfonsi, la struttura dovrà garantire un bassissimo impatto ambientale: le ceneri pesanti dovranno saranno recuperabili al 90% e quelle leggere saranno pari al 4% della massa iniziale. 
Adesso il vero problema è scegliere dove sorgerà l’impianto: la Regione Lazio, che dovrà rivedere il piano sui rifiuti visto che ad oggi non prevede la presenza di un termovalorizzatore, ha specificato attraverso l’assessore Valeriani ai rifiuti che verrà costruito all’interno del Comune di Roma.

Contro l’ipotesi del sito a Santa Palomba, nel municipio 9, si è già schierato il sindaco di Pomezia, Adriano Zuccalà: «Inaccettabile un termovalorizzatore ai confini del nostro territorio: non lo permetteremo mai».

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