Roma, procuratore di calcio e donna manager sorpresi a rubare oggetti di lusso nei negozi del Centro: «Ma era un gioco»»

Sorpresi il fratello dell'uruguaiano Varela (Siena) e la sua compagna

piazza san lorenzo in Lucina_roma_negozi
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di Emilio Orlando
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Martedì 12 Ottobre 2021, 08:00 - Ultimo aggiornamento: 13 Ottobre, 13:18

In giro per le vie del Centro storico sembravano due turisti che facevano shopping. Vestiti eleganti, Joaquin Lores Varela di 24 anni (procuratore sportivo per conto fratello Ignacio Lores Varela, calciatore professionista che milita nel Siena) e la compagna (manager in una importante società di Montevideo in Uruguay, sono stati arrestati dai carabinieri della stazione di San Lorenzo in Lucina con l’accusa di furto aggravato. 
La coppia, con uno stratagemma è riuscita a rubare un portafogli del valore di tremila e seicento euro nella boutique di Louis Vuitton ed alcuni accessori per lo smartphone nell’Apple Store di via del Corso per quasi mille euro. Come due insospettabili, la complice si guardava intorno mentre il compagno con un gancio rimuoveva la placca antitaccheggio.

 
Quando i carabinieri li hanno bloccati mentre tentavano la fuga, in una borsa avevano anche materiale appena trafugato nella rivendita Apple poco distante. 
Durante il processo per direttissima (che si è celebrato ieri mattina davanti al giudice monocratico del tribunale penale di piazzale Clodio) l’avvocato difensore Roberta Bossini ha chiesto al pubblico ministero Mauro Masnaghetti il patteggiamento ad otto mesi di reclusione. Durante l’udienza, gli accusati si sono difesi sostenendo di aver rubato «per gioco«, perché entrambi percepiscono nel loro paese «lauti stipendi».
Dal mese di maggio, con il ritorno dei turisti post pandemia, sono stati eseguiti decine di arresti in flagranza di reato da parte dei carabinieri.

Come i tre stranieri che, in due diversi episodi, hanno rubato tre borse da duemila euro ciascuna. Oppure le quattro persone di nazionalità cilena che, dopo aver fatto razzia in negozio di lusso, avevano nascosto la preziosa refurtiva sotto le gonne e dentro alcune pancere schermate sotto ai vestiti. 

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