Pigneto, partita la caccia social ai "rapinatori del coprifuoco": troppe aggressioni nelle strade dove una volta c'era la movida

coprifuoco_pigneto_roma
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di Emilio Orlando
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Lunedì 1 Febbraio 2021, 08:46

Una raffica di furti e rapine, dal centro alle periferie della Capitale. Appena scatta il coprifuoco, la città diventa territorio di preda tra ristoranti chiusi e scene urbane spettrali. 
Dalle ore 22 non dovrebbe circolare nessuno, ma non è affatto così. C’è chi si attarda a tornare a casa specie il venerdì e nei weekend, c’è chi torna dal lavoro o dai parenti, chi scende per emergenza. 
Cittadini che hanno in comune un sentimento di insicurezza, come se le strade oramai fossero il luogo ideale per delinquere. Telefoni, portafogli, collane, orecchini, motorini: la microcriminalità si fa trovare puntuale. Così denunce e attacchi spuntano come funghi sui social. Dal Casilino, passando per il Tiburtino e nel quartiere universitario di piazza Bologna sono nati appositi gruppi Facebook. Nelle chat dei si legge spesso il messaggio di «massima attenzione» e vengono fornite descrizioni dettagliate dei presunti responsabili. Due uomini, un giovane tra i 20 e i 30 anni, un bandito con pistola e un altro con coltello. Una lista di segnalazioni condivise, che si allunga di giorno in giorno.
Solo pochi giorni fa una maestra è stata rapinata da un uomo armato di un coccio di bottiglia nella zona Monti Tiburtini. E nel fine settimana, al Pigneto oramai senza più locali aperti, una ragazza d 26 anni è stata aggredita da due uomini che hanno preso il suo smartphone. 
Ma ora la Polizia prova a restituire il senso di fiducia, così è partita una caccia al “ladri del coprifuoco”.

Si leggono le chat, si provano a fare identikit e riscontri territoriali per disinnescare la tentazione della “giustizia fai-da-te”. Non a caso, i cittadini hanno già lanciato la petizione “Pigneto in sicurezza”, in cui chiedono «un potenziamento della vigilanza per la messa in sicurezza del quartiere». 

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