Affittasi, vendesi, fuori tutto: non è rimasto quasi più niente lungo via Nazionale. Una fila infinita di cartelli copre quelle che, fino a qualche tempo fa, erano tra le vetrine più belle di Roma. Su via Nazionale, oggi, si respira un’atmosfera da scenario post bellico: deserta, attraversata solo dai taxi in corsa e con troppi negozi spenti, bui.
Roma, una lettera al muro. L'osteria scrive ai clienti e alza bandiera bianca
Non c’è più nessuno in quella bellissima strada che collega piazza della Repubblica a piazza Venezia, con scorci da mozzare il fiato sia verso l’Altare della Patria sia verso Monti.
Chi la vede oggi non riesce ad immaginare quel che c’era prima: «Abbiamo oltre il 60% di negozi chiusi – spiega Massimo Bertoni, dello storico negozio Socrate su via Nazionale da 60 anni – vale a dire un centinaio.
I marchi storici su via Nazionale sono spariti, lasciano vetrine vuote, spente. Negozi di borse, scarpe e abbigliamento da bambini non ci sono più. Hanno chiuso una tra le torrefazioni tra le più famose di Roma e il negozio di arredi. Perfino lo store dell’AS Roma ha serrato i battenti. Resta solo una carrellata di annunci in cerca di qualcuno che abbia il coraggio di prendere un locale in affitto per aprire ora un negozio in Centro.
La Ztl, attiva fino alle 18, di certo non aiuta, ma non ci sono neanche parcheggi utili per chi decide di avvinarsi con l’auto propria e così la grande arteria di fatto è inaccessibile. La sensazione è che stia cadendo nel dimenticatoio: cestini straripano di spazzatura e le erbacce crescono incolte di fronte alle vetrine vuote.
Non solo degrado e Ztl, a gravare su via Nazionale sono anche altre scelte incomprensibili per i romani: da anni ormai via dei Serpenti è spezzettata con sensi unici e divieti di accesso ogni 30 metri. Il Risultato? Via Nazionale è isolata anche da quel lato. Impossibile andare avanti così.