Roma, Municipio Tor Bella Monaca cerca assessore di «sesso femminile» con un annuncio: «Nessuno vuole accettare». Pd: «Fallimento Raggi»

Roma, Municipio Tor Bella Monaca cerca assessore di «sesso femminile» con un annuncio: «Nessuno vuole accettare». Pd: «Fallimento»
Roma, Municipio Tor Bella Monaca cerca assessore di «sesso femminile» con un annuncio: «Nessuno vuole accettare». Pd: «Fallimento»
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Domenica 28 Giugno 2020, 19:23 - Ultimo aggiornamento: 20:54
Sul sito di Roma Capitale è stato pubblicato un avviso pubblico per la selezione di un componente, di sesso femminile, per la giunta del VI Municipio di Roma che sia in possesso di una laurea in Economia e commercio, o in Giurisprudenza o in Ingegneria o in Architettura. Le candidature potranno essere inviate fino alle 12 del 31 agosto. Visto il ruolo che le candidate dovranno ricoprire è chiesta la condivisione delle linee programmatiche approvate dal consiglio municipale nel 2016. Si ricerca una persona di sesso femminile per il rispetto dei principi di pari opportunità. L'attuale giunta è infatti composta, oltre che dal presidente Roberto Romanella, da 4 uomini e due donne.



«L'Avviso Pubblico per la selezione di un componente, di sesso femminile, per la Giunta Municipale pubblicato in queste ore sul sito istituzionale è l'ultimo atto del totale fallimento della sindaca Raggi e del presidente Romanella in VI Municipio». Così in una nota il segretario del Pd Roma Andrea Casu e il segretario del VI Municipio Fabrizio Compagnone.

«Ci sono 265 mila cittadini ostaggio di un'amministrazione che ha fallito in ogni frangente - aggiungono - e che adesso, a meno di un anno dalle elezioni, decide di ricorrere alla pubblicazione di un avviso pubblico che mette nero su bianco come 'i colloqui finora intercorsi non hanno permesso di individuare cittadine disponibili all'assunzione della carica'. Chiederemo chiarezza su questa brutta pagina per la storia delle istituzioni capitoline: chi governa un Municipio deve essere in grado di assumersi la responsabilità di scelte che possano garantire sempre la parità di genere e laddove non sia in grado di farlo prendere atto del proprio totale e definitivo fallimento».

La notizia è era stata rilanciata prima su Facebook da Alessandra Laterza, attivista del Pd molto attiva nel sociale, che su Facebook ha ironizzato criticando la scelta del Municipio. Il post è stato intitolato "La cenerentola di Torbella".

«Udite, udite!! - scrive Laterza - Il Presidente Romanella cerca una principessa bella per il regno delle torri! Una cenerentola che sappia far di conto. Oppure costruire, financo disegnare. Che sia di bell’aspetto e gentile di maniere... Femmina dev’essere, non per convinzione, ma solo per spartizione. Correte, correte il bando qui vi aspetta. L’esame poi farete e attente alla scarpetta!  Vorrei davvero poter ironizzare sulla vicenda, invece quello che mi resta dentro è l’amarezza di scoprire che un luogo che amo profondamente, venga gestito con così grande superficialità e incompetenza. Gli Assessori, per un minisindaco, sono una seconda famiglia, uomini e donne che scegli per competenze e affidabilità, per visione politica e territoriale, con cui nei 5 anni di mandato, condividi risultati e sconfitte. È una scelta sempre ponderata, spesso non per curriculum o laurea, ma per conoscenza e attaccamento ai propri territori. Un incarico che, normalmente, costituisce un onore e un impegno per coloro che credono nel progetto politico di chi propone. Ma evidentemente nel VI municipio questa fiducia nel governo territoriale è venuta meno, non c’è più. Evidentemente neppure tra le compagne di partito del presidente Romanella, che, per non incorrere in sanzioni e mantenere la parità di genere nella sua giunta, deve emanare un bando per cercare una donna disposta a fare l’assessore, seppur per un tempo talmente irrisorio da rendere impossibile qualsiasi approccio reale alle materie di cui dovrebbe occuparsi. Credo che il presidente del VI Municipio debba accettare il fallimento delle sue politiche territoriali, tale da non inspirare alcuna fiducia nell’accettare un incarico da suo assessore. Serve coscienza e per manifestarla un passo indietro sarebbe utile, altro che bando. A proposito di bando: serviva per evitare le opere a scomputo o l’intervento di aziende private per realizzare il museo delle periferie, non per individuare una Donna come Assessora, ma siete degli improvvisati, che hanno imparato dalla peggiore politica. Oh, intendiamoci, forse qualche donna la troverà pure, disposta a (ri)metterci faccia e credibilità pur di avere un posticino al sole, sapendo benissimo che non potrà avere nessuna incidenza sulle politiche per il territorio! C’è sempre qualcuno che più che al bene dei suoi cittadini, preferisce le labili luci della ribalta. Un consiglio: tic toc, tic toc... attenta che so’ luci a tempo...». 
 

 
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