Marcello De Vito passa da M5s a Forza Italia: «Sempre stato un elettore di centrodestra». Il “benvenuto” di Ruggieri (Fi): «Provo disprezzo»

marcello de vito_roma
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di Mario Fabbroni
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Martedì 8 Giugno 2021, 08:00 - Ultimo aggiornamento: 09:35

«Sono sempre stato un elettore di centrodestra». Marcello De Vito, presidente del Consiglio comunale di Roma, prova a dipingersi come una “pecorella smarrita” che ora ha finalmente trovato il gregge giusto per annunciare il suo passaggio dai Cinque Stelle a Forza Italia. E forse non è un caso se proprio ieri era tra gli ospiti di “Un giorno da pecora”, su Rai Radio1. 
Non una giravolta qualsiasi, insomma, anche se lui confida: «Lascio dopo mille capriole». 
Maurizio Gasparri sottolinea che così «Fi ricostruisce una presenza nel Consiglio comunale, che dimostra la vitalità del nostro partito che ha raccolto adesioni che non aveva».
Ma Andrea Ruggieri non l’ha presa affatto bene. Anzi, in un video su Instagram (tanto per non essere frainteso) non sussurra paroline dolci all’indirizzo di De Vito: «Provo autentico ribrezzo per la scelta, da cui mi dissocio, di imbarcare in Forza Italia un grillino dei peggiori, personaggio pessimo non perché indagato ma perché candidato contro Forza Italia a suon di video in cui ci dava dei ladri e dei mafiosi». E rincara: «Davvero non si riesce a importare gente nuova e in gamba, e si preferisce riciclare un grillino insultatore poi persino arrestato per corruzione, e che oggi si permette persino di indicare la rotta a Forza Italia?». 
De Vito dice di rispettare Ruggieri «e le sue idee».

Aggiungendo: «Sono emozionato, sono in un partito che ha fatto la storia». Finito in carcere per l’inchiesta sullo stadio della Roma, che lo vede ancora indagato, De Vito afferma di essere stato «totalmente abbandonato» dal Movimento: ma giura che questo, con la decisione di spostarsi in Forza Italia, «non c’entra niente». Tra Berlusconi e Beppe Grillo? «Decisamente meglio Berlusconi». Tra Conte e Draghi? «Ancora non ho capito cosa è Conte». Si dimetterà da Presidente del Consiglio comunale? «Non ci penso proprio». Anche perché «senza di me, la Raggi non ha più maggioranza: sono 24 consiglieri su 49, sindaca compresa». Poi ammicca: «Molti seguiranno la mia decisione, soprattutto nei municipi. Ma non credo finirà lì».

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