Leonardo Lamma, il 19enne di Roma morto giovedì pomeriggio a Corso Francia, era amico di Gaia von Freymann e Camilla Romagnoli. Anche la sua vita si è interrotta troppo presto, a poche decine di metri dal luogo in cui le due ragazze furono investite e uccise il 21 dicembre 2020. Lo ha confermato anche la mamma di Gaia, mentre i genitori del ragazzo, tramite il loro avvocato, puntano il dito contro il manto stradale.
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Leonardo, morto a Corso Francia: «Il dosso ha fatto da trampolino»
Antonio De Fazi, uno dei legali (insieme a Massimiliano Capuzzi) di Stefano Lamma e Paola Scaglioni, parla di una testimonianza messa a verbale e rivela un dettaglio dell'incidente: «C'era un dosso che ha fatto da trampolino per la moto di Leonardo.
Leonardo, morto a Corso Francia: il dosso della discordia
Se la famiglia Lamma, tramite i propri legali, attribuisce le ragioni della tragedia a quel dosso, gli investigatori, dopo i primi rilievi, escludono che quel rialzo nell'asfalto possa aver causato la caduta. I periti e i legali nominati dalla famiglia di Leonardo, però, non ci stanno: «Useremo i droni per studiare lo stato della strada. Perché la zona non è stata subito messa sotto sequestro, con il ragazzo ancora riverso in strada? E perché poche ore dopo sono stati fatti i lavori? Chiederemo al pm di chiudere la strada, vogliamo fare le nostre verifiche per capire cos'è successo davvero».
Leonardo, morto a Corso Francia: il ricordo della mamma di Gaia
Leonardo Lamma era amico di Gaia von Freymann e di Camilla Romagnoli, ed era con loro nella tragica sera del 21 dicembre 2020. «Sono profondamente scossa da quest'orrenda fatalità. Tre dei quattro ragazzi seduti a mangiare una pizza quella sera, sono morti nello stesso tratto. Gaia e Leonardo avevano fatto le medie insieme, poi alle superiori erano andati in scuole diverse ma si erano ritrovati durante una gita in Provenza. Tutto il dolore che ho provato si mescola insieme a una nuova sofferenza: Leonardo veniva alla messa in ricordo di Gaia, passava a salutarmi, e ora non c'è più. È un incubo» - rivela la mamma di Gaia, Gabriella Saracino, al Corriere della Sera - «Leonardo era gentile, affettuoso, intelligente. Ho letto che aveva il casco allacciato e andava piano, sono certa che vi siano responsabilità da accertare. So che Paola, sua mamma, dopo aver appreso la notizia si è sentita male: io posso solo capirla e rendermi disponibile, quando vorrà, a sostenerla in ogni modo. Incoraggerei lei e suo marito ad andare avanti con ogni iniziativa, anche se so che sarà faticoso e duro».
La mamma di Gaia ricorda poi la tragedia della figlia e della sua amica: «La giustizia, in primo grado, ci ha dato pienamente ragione, ma poi in secondo grado hanno ridotto in modo significativo la pena per Pietro Genovese. Qui una volta era una piccola zona residenziale, poi è diventata un'industria della movida notturna. La circolazione è aumentata, la velocità anche: Corso Francia è come un'autostrada che attraversa strade molto popolose. Subto dopo l'incidente di Gaia e Camilla tutti si sono affrettati a dire che servivano nuovi limiti, ma poi forse ha prevalso la preoccupazione che quella strada diventi un corridoio immobile».