Lazio, 6 cittadini su 10 diffondono fake news senza verificarle. Le donne più brave degli uomini nel capire le bufale

Rapporto tra i consumatori del Lazio: poca attenzione anche sul Covid

computer_fake news
computer_fake news
di Flavia Scicchitano
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 10 Novembre 2021, 07:54 - Ultimo aggiornamento: 11 Novembre, 14:38

Notizie false e cittadini che fanno poco per capire se le informazioni ricevute, soprattutto durante la pandemia, sono autentiche. 
Nel Lazio regna molta confusione, basta guardare i dati sulle notizie diffuse a proposito dei vaccini e delle altre indicazioni contro il Covid-19. Un quadro per molti versi allarmante. 
Da un’indagine condotta sui cittadini del Lazio infatti emerge che solo il 61,1% degli intervistati conosce il termine “fake news”. Sono le donne (52,8% contro il 47,2% degli uomini) a essere maggiormente capaci di riconoscere la “bufale”. Il rapporto “Fake News e sfiducia, il ruolo delle associazioni di consumatori per la ripartenza”, promosso dall’Unione  generale consumatori (Ugcons), riporta i dati dell’analisi demoscopica (condotta a ottobre da Roberto Baldassari, direttore generale di Lab2101), tramite 1.500 interviste fatte ai cittadini di Roma e delle altre città del Lazio. 


Il 71,4% degli intervistati ha dichiarato di verificare le informazioni tramite «i siti nazionali preposti o leggendo sui quotidiani e siti di informazione online». Tuttavia solo il 61,2% considera importante «verificare l’autenticità della notizia» prima di condividerla. Il problema della disinformazione è stato particolarmente sentito durante la pandemia. Otto cittadini del Lazio su 10 si sono imbattuti in «informazioni raccolte su web e social network» poi «rivelatesi false o sbagliate». Mentre il giudizio sulla pandemia è severo: per il 64,4% l’informazione è stata «disorientante», per il 61,4% «confusiva», per il 55,3% «ansiogena». Il 91,4% ritiene che la comunicazione ricevuta dalle Istituzioni nella fase del lockdown sia stata «superficiale e solo a volte chiara e concreta». 
Ma quali sono i principali ambiti di confusione? Innanzitutto utilità, efficacia, sicurezza del vaccino, però il campo si allarga a tutto ciò che potrebbe limitare i danni provocati dal Covid-19: dalla vitamina C al caldo, dalla candeggina ai repellenti contro le zanzare, fino all’uso simultaneo di più mascherine.

Tra la gente del Lazio trionfa il caos.

© RIPRODUZIONE RISERVATA