Roma, insulta, minaccia e picchia la ex: arrestato 37enne

Roma, insulta, minaccia e picchia la ex: arrestato 37enne
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Venerdì 1 Novembre 2019, 16:16
Ha perseguitato la ex compagna, fino a mandarla in ospedale, minacciando e insultando anche conoscenti e colleghi della vittima, il 37enne italiano arrestato dalla Polizia di Stato in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere. Al termine della relazione sentimentale con la compagna, dalla quale sono nati due figli, C.T., non ha accettato il fatto che lei avesse cambiato domicilio e cercasse di costruirsi una nuova vita e ha iniziato a perseguitarla, una condotta violenta aggravata dal sistematico abuso di stupefacenti da parte dell'uomo.

La vittima non era più libera di poter andare a lavoro o di frequentare altre persone, perché minacciata dall'ex compagno il quale pretendeva che tornasse a vivere con lui. Telefonate, messaggi vocali con insulti, gravi intimidazioni e minacce di morte, pedinamenti in strada, 'blitz' sul posto di lavoro, ma non solo. L'uomo è arrivato a entrare a casa della ex durante la sua assenza con le chiavi nella disponibilità del figlio e ha aggredito più volte la ex: in un caso l'ha colpita con una «forchettata» sulla mano, in altre è stata costretta a ricorrere alle cure del pronto soccorso, fino a riportare, a causa delle botte, 30 giorni di prognosi per la frattura di una costola e della caviglia causate dai calci che le ha inferto l'uomo all'interno della sua abitazione.

Fondamentali, per ricostruire la vicenda e determinare le responsabilità del C.T., sono state le prove raccolte dagli inquirenti, l'ascolto dei messaggi inviati dall'uomo e le testimonianze raccolte dalle persone a conoscenza dei fatti, soprattutto quelle dei parenti e dei datori di lavoro della vittima, quest'ultimi a loro volta diventati bersaglio della condotta persecutoria dello stesso perché «colpevoli» di cercare di proteggere la loro dipendente dalle su irruzioni aggressive sul posto di lavoro, che hanno creato problemi all'esercizio commerciale con la clientela e causato spavento tra i dipendenti.

Anche ai datori di lavoro della vittima il C.T. ha inviato numerosi messaggi telefonici dello stesso contenuto di quelli inviati alla donna: pieni di insulti, diffamazioni, minacce e varie intimidazioni, cercando di obbligarli a far licenziare la sua ex compagna perché, nella sua idea, in questo modo la donna non avrebbe potuto permettersi di avere con sé i loro due figli. La vittima ha dovuto anche rinunciare a una promozione sul lavoro perché la nuova mansione prevedeva delle responsabilità a cui la donna ha dovuto rinunciare, proprio a causa della mancanza di serenità provocata dalle azioni dell'ex compagno.

Il quadro probatorio accertato dagli inquirenti ha evidenziato una indiscutibile condizione di reiterata violenza psicologica e fisica alla quale la parte lesa è stata permanentemente esposta a causa della condotta persecutoria posta in essere dal C. T., che rischiava di sfociare in qualcosa di ben piùgrave che poteva mettere ancora di più in pericolo l'incolumità della denunciante, già provata psicologicamente e fisicamente dall'agito dell'ex fidanzato. Su richiesta degli investigatori del Commissariato di Tivoli, diretto da Paola Di Corpo, uno dei Magistrati del Pool Antiviolenza della Procura di Tivoli, formalizzava specifica richiesta al G.I.P. del Tribunale di Tivoli, ottenendo la misura cautelare dell'Ordine di Custodia Cautelare in Carcere a carico dell'uomo che ora si trova in carcere.
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