Roma, inseguimento all'Eur: finisce contro un muro in sella ad una moto rubata

Roma, inseguimento all'Eur: finisce contro un muro in sella ad una moto rubata
di Loris Alba
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Martedì 17 Settembre 2019, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 10:00
Un inseguimento da film. In sella ad una moto rubata, come in una delle migliori scene di Fast & Furious. Non ci troviamo però nei sobborghi americani ma all’Eur. Dietro al fuggiasco, Moreno C., una gazzella dei carabinieri. Per decine di chilometri a tutto gas, fin quando l’uomo non si è schiantato contro un muretto ed è stato arrestato. 

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È successo nella serata di domenica: un trentaquattrenne romano ben noto alle forze dell’ordine della Capitale, è stato arrestato dai Carabinieri dopo una rocambolesca fuga, con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale e ricettazione.
L’uomo era alla guida di uno scooterone, poi risultato rubato, quando in via dell’Oceano Pacifico ha notato la presenza dei Carabinieri. Agitato, alla vista della pattuglia, ha cercato subito di fuggire tra le vie limitrofe ma, dopo l’inseguimento, è scivolato a terra e ha terminato la sua corsa centrando in pieno un muretto in via Thailandia.
Nonostante la caduta rovinosa, il 34enne non si è perso d’animo e ha provato a scappare nuovamente. Si è rialzato, ha tentato una nuova e improvvisata fuga ma, dopo una breve colluttazione, è stato fermato con la forza dai militari. In seguito alla perquisizione personale è stato trovato in possesso di una scacciacani “Valtro”calibro 8, modello mini, priva del tappo, che è stata sequestrata insieme allo scooter rubato, riconsegnato successivamente al proprietario. 
Immediatamente arrestato, il fuggiasco è stato poi sottoposto anche ad accertamenti sanitari per le contusioni riportate nell’incidente, presso l’ospedale Sant’Eugenio. Poi, il test dell’etilometro, a cui è risultato positivo con un tasso di 1,96 g/l. A quel punto la denuncia per guida in stato di ebbrezza. 

Dopo aver trascorso una nottata in caserma, è stato portato al Tribunale di piazzale Clodio per il rito direttissimo, come disposto in prima battuta dall’Autorità giudiziaria.
Una corsa, quella del trentaquattrenne, che non è passata inosservata tra i residenti, allarmati dal suono delle sirene della volante e impauriti dal clamoroso schianto finale.
 
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