Roma si fa più bella: dal 13 gennaio inizia il maquillage per fontane e monumenti

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di Flavia Scicchitano
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Venerdì 8 Gennaio 2021, 08:40

Nuova vita per i monumenti e le fontane del centro storico di Roma. A partire dal 13 gennaio la Sovrintendenza capitolina ai Beni culturali avvierà infatti una serie di interventi di maquillage: monitoraggio dello stato conservativo delle tre fontane di piazza Navona, diserbo e riadesione di frammenti sulle fontane di piazza del Popolo, disinfezione delle facciate degli edifici di piazza del Campidoglio e restyling di parte dell Fontana di Trevi. 


IL PRIMO INTERVENTO. Riguarderà la Fontana dei Quattro Fiumi a piazza Navona. La vasca sarà svuotata e recintata e, in un lasso di tempo di circa 15 giorni, sarà ripristinata la porzione inferiore della bocca della scultura del leone (sul lato est) staccatasi il 18 agosto 2020 per l’usura di un perno metallico di ancoraggio. Poi saranno ricollocati tre piccoli pezzi caduti dalla ghirlanda di foglie che cinge la testa della statua del Gange. 
I frammenti, rinvenuti dall’Acea Ato 2 durante le operazioni di svuotamento e pulizia della fontana, erano stati recuperati dai tecnici della Sovrintendenza capitolina e sono custoditi in un laboratorio. 
CAPOLAVORO DEL BERNINI. La fontana dei Quattro Fiumi fu realizzata tra il 1648 e il 1651 da un gruppo di artisti diretti da Gian Lorenzo Bernini. Una grande scogliera di travertino, scavata da una grotta con quattro aperture, sorregge l’obelisco di granito. 
STATUE MARMOREE.

Sugli angoli sono collocate le monumentali statue marmoree dei quattro fiumi che rappresentano i continenti allora conosciuti, identificati anche dalla vegetazione e dagli animali scolpiti accanto: il Danubio per l’Europa con il cavallo; il Gange per l’Asia con il remo e il dragone; il Nilo per l’Africa con il capo velato (allusione alle sorgenti sconosciute) con il leone e la palma; il Rio della Plata per l’America con l’armadillo. In cima alla scogliera due grandi stemmi marmorei della famiglia del papa Innocenzo X Pamphilj. 

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