L’epatite acuta tra i bambini adesso fa paura. Ieri nel Lazio è stato registrato un secondo caso sospetto e le famiglie, davanti ai sintomi simil-influenzali tipici di questo periodo, ora temono il peggio. Tra epatiti e Covid, infatti, non sanno più cosa pensare. «Teniamo alta l’attenzione - ha dichiarato ieri l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’amato - ma nessun allarmismo. Dal Seresmi, il Servizio regionale delle sorveglianze delle malattie infettive, è stato segnalato un nuovo caso di sospetta epatite acuta ad eziologia sconosciuta in una bambina di 8 mesi».
La bambina è ricoverata in buone condizioni generali: «È in corso - ha spiegato D’Amato - un approfondimento dell’indagine epidemiologica».
I pediatri di famiglia sono in costante contatto con i servizi di pediatria del policlinico Umberto I, del policlinico Gemelli e del Bambino Gesù. Il consiglio è di rivolgersi al pediatra per un confronto: «L’epatite - spiega la Rongai - si contraddistingue per febbre alta, urine scure e un forte malessere generale. Se con i sali minerali la stanchezza passa, allora di certo non è epatite. I chiarimenti vanno chiesti ai pediatri: siamo chiamati a svolgere un ruolo anche di assistenza psicologica: per le famiglie questo è un periodo molto duro».