Edoardo Sforna ucciso per errore 10 anni fa a Casal Morena, i genitori: «L'assassino di nostro figlio è libero, potrebbe uccidere ancora»

Edoardo Sforna, ucciso a 18 anni
Edoardo Sforna, ucciso a 18 anni
di Emilio Orlando
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Lunedì 9 Agosto 2021, 07:06 - Ultimo aggiornamento: 10 Agosto, 15:16

«L'assassino di mio figlio è un delinquente ancora a piede libero, che potrebbe ancora fare male ad altri giovani. Chiedo giustizia, chi ha ucciso Edoardo paghi le sue colpe». E' lo strazio, ai microfoni di Leggo durante l'intervista video, dei genitori di Edoardo Sforna, un giovane appena diciottenne attivo nel volontariato, ucciso con un colpo di pistola davanti alla pizzeria dove lavorava come fattorino, che a distanza di dieci anni ancora non hanno avuto giustizia.

L'esecuzione avvenne la sera del 23 agosto del 2011, ma la vittima morì subito dopo la mezzanotte del 24. Quell' anno è rimasto tristemente famoso negli annali della cronaca nera per il numero record di omicidi e gambizzazioni. Il delitto dall'apparente assenza di movente, se non come ipotizzato all'inizio verificatosi per uno scambio di persona, avvenne sulle scale del centro commerciale di via Frascineto nella zona di Casal Morena.

Due killer a bordo di uno scooter, ritrovato incendiato poco distante dalla scena del crimine, salirono le scalette davanti la pizzeria e uno di loro, sparò quattro colpi, uno dei quali colpì al petto Edoardo che morì qualche ora dopo in ospedale.

L' indagine dovette fare i conti con depistaggi, omertà e dicerie che infangavano la memoria della vittima in un contesto ambientale difficile tra piccoli gruppi emergenti di spacciatori e clan criminali che da sempre controllano il quadrante sud est della Capitale. Un collaboratore di giustizia, ascoltato qualche tempo dopo, collocò temporalmente sulla scena del crimine e lo additò come killer Edoardo Di Ruzza, un ventiduenne assassinato anch'egli durante un agguato in via Torresini, a Giardinetti nell'ambito di faida tra bande criminali auotocone e albanesi.

Per l'esecuzione di Edoardo Sforna vennero indagati e mai arrestati per omicidio ma solo per spaccio di droga due ragazzi, la cui posizione venne poi archiviata per insufficienza di prove. Un cold case tutto romano, che dopo dieci anni è ancora insoluto con tratti di giallo e di misteri, collocato in una serie di gambizzazioni e omicidi che sconvolsero la Capitale nel 2011, molte delle quali ancora senza colpevoli e dai moventi non ancora chiariti.


TRENTANOVE OMICIDI NEL 2011 E VENTI FERIMENTI A COLPI DI PISTOLA. L'ANNO NERO CON IL RECORD DI FATTI DI SANGUE.


Trentanove omicidi e venti agguati, sei dei quali nel Centro Storico della Capitale insanguinarono il 2011. Una statistica criminale da brivido calcolata su una scia di sangue che passa per omicidi, agguati e sparatorie. Dall'esecuzione in pieno giorno di Flavio Simmi nel quartiere Prati al duplice omicidio di Ostia in cui vennero uccisi Francesco Antonini conosciuto come “Sorcanera” e Giovanni Galleoni, alias “Baficchio”.

Dal mese di aprile del 2011 , Roma sembrava riprecipitata indietro nel tempo agli anni in cui imperversava la Banda della Magliana. Davanti al Teatro delle Vittorie venne assassinato con cinque colpi di pistola Roberto Ceccarelli, un piccolo imprenditore con poche luci e tante ombre nei suoi affari. Il 5 luglio, sempre nel quartiere Prati una pioggia di nove proiettili calibro 9 crivellarono Flavio Simmi. Quindici ogive non uccisero invece Giulio Saltalippi, di 33 anni, che si salvò da una sparatoria al tiburtino, solo con una ferita all'addome. Il 28 giugno nel Rione Monti in piena zona centrale di movida, il musicista Alberto Bonanno venne aggredito mortalmente da cinque persone. Il 14 giugno il quarantasettenne 47enne Marco Calamanti, venne ucciso in strada a San Basilio, ucciso con un crick per debiti. E' ancora avvolto dalla nebbia più fitta, l'omicidio di Raphael Coen, un settantaquattrenne trovato morto, con una coltellata in pieno cuore nell'androne del palazzo dove viveva in via Lanciani. In via di Fontanella Borghese, all' angolo con via della Scrofa , il 10 novembre venne ferito da tre colpi di pistola,  P. M. un pregiudicato gestore di una sala giochi. A novembre gli spari di una pistola ruppero il silenzio di una tranquilla serata sul litorale romano a Ostia, dove vennero uccisi, in un contesto legato alla criminalità organizzata, due pregiudicati conosciuti con gli alias di “Baficchio” e “Sorcanera”. Il 16 dicembre un pregiudicato di nome Marco Attini venne freddato a colpi di rivoltella a Tor Vergata, mentre era in macchina con la fidanzata. La sera dell'anti vigilia di Natale, un pregiudicato di 50 anni di nome Gioacchino Agliano, venne gambizzato vicino via dell'Archeologia a Tor Bella Monaca.

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