Roma, donna precipita in una voragine al cimitero: ricoverata con fratture multiple

Roma, donna precipita in una voragine al cimitero: ricoverata con fratture multiple
Roma, donna precipita in una voragine al cimitero: ricoverata con fratture multiple
di Enrico Chillè
2 Minuti di Lettura
Martedì 10 Settembre 2019, 11:19 - Ultimo aggiornamento: 11:40
Era andata a visitare la tomba di famiglia, ma è finita in ospedale con fratture multiple dopo essere caduta in una voragine non segnalata. È accaduto a Roma, all'interno del cimitero Flaminio di Prima Porta, che versa da tempo in condizioni di degrado e di pericolo per chiunque voglia andare a trovare i parenti defunti.

Leggi anche > Roma, scuole a rischio. L'allarme dei presidi «Otto edifici su dieci non sono norma»



La vittima dell'ennesimo, grave problema di sicurezza all'interno del cimitero di Prima Porta è una donna di 67 anni, Claudia Montesi, residente a Bravetta. Domenica scorsa, mentre si trovava con la madre e la figlia, la donna è caduta dentro una grossa buca a pianta quadrata ed ha riportato una frattura scomposta dei malleoli e di parte del perone. Immediatamente soccorsa, la donna è stata ricoverata d'urgenza all'ospedale Sant'Andrea e oggi denuncia: «Pazzesco, quella buca non era segnalata, se al posto mio ci fosse stato un bambino o una persona molto anziana, avrebbe rischiato di morire. Ho anche perso le scarpe nella caduta, si sono sfilate e non sono riuscita a recuperarle».

Come scrive Pier Paolo Filippi per Il Messaggero, la buca nella quale è caduta la donna è probabilmente l'accesso a un canale di scolo con il chiusino divelto. Come se non bastasse, i soccorsi alla donna sono stati tutt'altro che agevoli e tempestivi. «Non c'era nessun addetto del cimitero ad aiutarci, la domenica quel cimitero è una terra di nessuno dove può capitare di tutto» - racconta ancora Claudia Montesi - «Ci trovavamo nel lotto 301 e l'avevamo comunicato agli operatori dell'ambulanza, ma nel box informazioni dell'Ama non c'era nessuno e non sapevano come raggiungerci. Alla fine, mio genero è dovuto andargli incontro».

Dopo la brutta disavventura, la donna sta pensando di sporgere denuncia per l'incidente di cui è stata vittima: «Ho già contattato un avvocato: non voglio solo un risarcimento danni, che è dovuto, ma spero anche di mettere in uce le condizioni in cui si trova il cimitero. Stavolta è andata bene, ma poteva benissimo scapparci una tragedia». Da anni il cimitero Flaminio, a Prima Porta, versa in condizioni di degrado assolutamente inaccettabili per una capitale europea: edifici pericolanti, razzie nelle tombe e rapine ai danni di chi va a portare un fiore ai propri cari, percorsi dissestati, bivacchi di sbandati e manutenzione al verde pressoché inesistente. Non è un caso che alcune cappelle siano state chiuse a causa di continue infiltrazioni d'acqua e da mesi l'Ama, che gestisce i cimiteri di Roma, ha chiesto al Campidoglio fondi per la manutenzione straordinaria, ma senza risposta.
© RIPRODUZIONE RISERVATA