Roma, disabile abbandonato: un cavillo burocratico nega l'accompagnamento a un ragazzo non vedente

Roma, disabile abbandonato: un cavillo burocratico nega l'accompagnamento a un ragazzo non vedente
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Lunedì 14 Ottobre 2019, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 08:23
«Da 10 mesi l’amministrazione capitolina nega un diritto fondamentale a mio figlio». Le vetture messe a disposizione dal comune di Roma per il trasporto dei disabili sul territorio cittadino non potranno garantire il servizio a tutti: specie se si parla di un ragazzino non vedente con gravi disabilità. 

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«Mio figlio ha 15 anni e non può prendere la patente, ovvio – spiega a Leggo il signor Antonio (nome di fantasia) – Eppure viene penalizzato fortemente nella graduatoria. Si tratta di regole assurde e senza alcun tipo di criterio», denuncia. 

La vicenda va avanti da mesi: nel dicembre del 2018 infatti l’Assemblea Capitolina approva una delibera in base alla quale si avvia la procedura per «erogazione di interventi, misure e servizi per la mobilità individuale delle persone con disabilità». Parliamo di spostamenti per terapie, attività sociali, sport. Il bando, curato dal Dipartimento Mobilità e Trasporti di Roma Capitale, prevede una graduatoria con un totale di 100 punti: il figlio del signor Antonio, però, viene penalizzato di 5 proprio per il «non possesso della patente speciale» (che per forza di cose, suo figlio non può prendere). E con un successivo declassamento che va da 243 a 285 posizioni (su oltre mille richiedenti ammessi). In questi mesi, denuncia il signor Antonio, il comune ha dato solo risposte vaghe, astratte, non pertinenti, se non paradossali. Fino al silenzio. 

E Antonio è costretto ad accompagnare di volta in volta suo figlio per coinvolgerlo nelle attività sul territorio (anche ad un semplice campo estivo). «Voglio denunciare l’eclatante ingiustizia da parte dell’amministrazione capitolina contro i disabili minori – conclude Antonio – Ma soprattutto, un comportamento inadeguato, superficiale, irrispettoso da parte dei dirigenti».
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