Roma, musei riaperti dopo 88 giorni di chiusura. Ma non sono visitabili il sabato e la domenica. Colosseo choc: persi 6 milioni di turisti

colosseo_fori imperiali_roma
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di Flavia Scicchitano
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Lunedì 1 Febbraio 2021, 08:00 - Ultimo aggiornamento: 08:45

Giallo è il colore del “via libera” alla cultura. Roma e il Lazio tornano da oggi zona gialla e riaprono al pubblico siti archeologici e musei. Ma con un limite che potrebbe vanificare buona parte degli sforzi di coloro che proveranno a ritrovare i flussi di visitatori con iniziative di intrattenimento e promozionali: niente fine settimana, riaperture solo da lunedì a venerdi. 
LA LISTA. Sta di fatto che da oggi saranno nuovamente visitabili il Colosseo, il Foro Romano e il Palatino (dalle 10.30 alle 16.30), Galleria Borghese e, dopo 88 giorni di chiusura, la più lunga dai tempi del secondo conflitto mondiale, i Musei e Vaticani e i Giardini Vaticani. Riapriranno a Roma tutti i musei, dal Palazzo delle Esposizioni, ai Musei capitolini, ai Mercati di Traiano, le aree archeologiche dei Fori imperiali e del Circo Massimo. E ancora da martedì Ostia Antica e il Castello di Santa Severa. 
I DUBBI. «Ripartiamo con un’apertura ridotta attenendoci alle disposizioni governative - spiega Alfonsina Russo, direttrice del Parco archeologico del Colosseo - Con le frontiere chiuse cogliamo l’occasione per attrarre un nuovo pubblico, i romani: per questo l’auspicio è che nel prossimo dpcm si valuti, se possibile, la riapertura nel weekend. L’obiettivo per il 2021 è di arrivare a 4 milioni di visite: nel 2019 il Colosseo è stato il sito più visitato d’Italia con 7,5 milioni di persone e nel 2020 c’è stata una perdita del 75%, pari a circa 51 milioni di euro». Per oggi in programma un concerto degli allievi del Conservatorio di Santa Cecilia alle 12.30. 
L’APPELLO. I bar e ristoranti saranno aperti invece dalle 5 alle 18. Ma le restrizioni continuano a pesare. «E’ una boccata d’ossigeno che salva 300 aziende dal rischio chiusura - afferma Claudio Pica, presidente Fiepet Confesercenti Roma e Lazio - In queste due settimane di chiusura sono andati in fumo 100 milioni di fatturato. Ora si intervenga affinchè i pubblici esercizi possano riaprire con servizio al tavolo fino alle 22 e in via subordinata i bar fino alle ore 20 e i ristoranti fino alle 22». 
GLI ALBERGATORI. «Ad oggi a Roma è chiuso oltre il 95% degli alberghi, ne risultano aperti circa 80 su 1200, il 25-30% dei quali non riaprirà più - spiega Giuseppe Roscioli, presidente Federalberghi Roma - L’auspicio è che tutta Italia torni gialla e un passaporto sanitario che consenta a chi è stato vaccinato di spostarsi all’estero».

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