Dal Colosseo alle Terme di Caracalla: Roma a caccia di turisti puntando sulla cultura

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di Mario Fabbroni
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Martedì 9 Febbraio 2021, 08:00 - Ultimo aggiornamento: 09:14

Roma la grande e Pompei il mito”. Difficile immaginare una mostra più accattivante per la ripartenza del Colosseo, il principale monumento italiano almeno stando ai dati dei visitatori pre Covid. 


Ma tutta la Capitale sta provando a stimolare almeno il “turismo di prossimità”, in attesa del ritorno (si spera) degli stranieri in primavera inoltrata e in estate. Per la prima volta infatti una mostra ricostruisce la storia del lungo e intenso rapporto tra le città più famose dell’archeologia, Roma e Pompei, con l’allestimento “Pompei 79 d.C. Una storia romana”, visitabile fino al 9 maggio.

Frutto di una sinergia che ha messo insieme il Parco archeologico del Colosseo, il Parco Archeologico di Pompei e il Museo Archeologico Nazionale di Napoli (curata dall’archeologo Mario Torelli, recentemente scomparso), l’evento culturale è un viaggio indietro nel tempo che ripercorre, appunto, le relazioni sociali e culturali tra Roma e Pompei. «Una storia lunga secoli e senza confronto - racconta la direttrice del Parco Archeologico del Colosseo, Alfonsina Russo, con anche un bellissimo capitolo dedicato «al secolo d’oro, il II a.C, quando Roma si apre al Mediterraneo e arriva fino alla penisola Iberica, da una parte, e all’Egeo e alla Grecia, dall’altra, importando oggetti, ma anche saperi, maestranze e tecnologie».

Cento opere selezionate che sarebbe il caso anche di aprire presto al pubblico nei giorni più adatti per le attività culturali: il sabato e la domenica. 


Ma non c’è solo il Colosseo a fare l’occhiolino ai turisti laziali e non. Da oggi la Soprintendenza Speciale di Roma riapre al pubblico le Terme di Caracalla con una novità: l’installazione di pannelli per le persone con disabilità visive. 


Inoltre, nell’appartamento dei Conservatori che è parte del complesso dei Musei Capitolini, ecco la mostra multimediale “L’eredità di Cesare e la conquista del tempo”, che svela la storia di Roma, dalla sua fondazione (753 a.C.) alla fine dell’età repubblicana e agli albori dell’età imperiale (31 a.C.): tutta raccontata nei “Fasti Capitolini”, i calendari incisi nel marmo.

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