Roma, la pandemia porta l'usura. Confcommercio: minacciati 4 negozianti su 10

negozi_chiusi
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di Flavia Scicchitano
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Mercoledì 21 Aprile 2021, 07:59

La pandemia ha colpito duramente le imprese, soprattutto quelle più deboli e meno strutturate. Ma tra gli effetti del Covid ci sono anche i fenomeni criminali. Una situazione che nella Capitale appare particolarmente critica: il 30% delle micro imprese del commercio, ricettività e pubblici esercizi di Roma sta pensando di chiudere definitivamente, il 42% ritiene aumentata la pressione della criminalità sulle imprese e il 19% ritiene diffusa l’usura sul proprio territorio. I dati emergono da un’indagine presentata da Confcommercio nell’ottava edizione della giornata “Legalità, ci piace!”, condotta su 705 imprese del terziario di mercato e con un approfondimento sul tema dell’usura su 591 imprese del commercio, strutture ricettive e pubblici esercizi con meno di 10 addetti sull’intero territorio nazionale e di 810 imprese della stessa tipologia in 9 grandi città.

Dall’analisi emerge poi che nella capitale il 62% delle imprese ha avuto problemi di liquidità nel corso del 2020 (rispetto al 52% della media italiana), il 72% ha subito una forte perdita o chiuso in perdita (68% in Italia) e il 30% valuterà se chiudere definitivamente l’attività (19% in Italia).

A Roma, inoltre, il 42% delle imprese crede che con il Covid la pressione della criminalità sia aumentata (media italiana del 44%) e il 19% crede che nella zona in cui opera l’usura sia molto o abbastanza diffusa (21% del resto d’Italia). In particolare, il 48% degli imprenditori consiglierebbe alla vittima di usura di denunciare alle forze dell’ordine, il 21% di rivolgersi ai centri antiusura, il 7% a un’associazione di categoria. Le forze dell’ordine sono ritenute il soggetto più vicino agli imprenditori minacciati (per il 36%), seguiti dalle associazioni di categoria (19%) ma il 32% degli imprenditori si sente solo di fronte alla criminalità.

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