Roma, i bimbi dell'asilo nido e i pazienti del centro Covid hanno lo stesso ingresso: rivolta dei genitori a Tor Marancia

asilo_centro_covid_drive in_tamponi_roma_tor marancia
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di Lorena Loiacono
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Venerdì 9 Ottobre 2020, 01:00 - Ultimo aggiornamento: 08:26

Condividono lo stesso cancello, l’asilo nido e il drive-in anti-Covid: tutte le mattine, quindi, mamma e papà portano i bimbi al nido ed entrano insieme alla fila di auto in coda per i tamponi nasali. Accade a Tor Marancia, su via Odescalchi dove, allo stesso numero civico 67A, si entra sia per l’asilo sia per analizzare i sospetti contagi Covid. Ce ne’è abbastanza per far saltare sulle sedie tante famiglie. La struttura, enorme, è quella dell’ex Ipab San Michele: è stata scelta per aprire un “drive in” nella Asl Roma 2. Sull’importanza di effettuare i tamponi non ci sono dubbi, ce ne sono invece sull’opportunità di farli convivere gomito a gomito con i bambini sotto i 3 anni e le loro famiglie.

 

Il nido (privato e convenzionato con il Comune di Roma) da lunedì scorso si ritrova in questa forzata convivenza. «Se qualcuno va a fare il tampone – spiega un nonno, allarmato dalla situazione – vuol dire che nutre dei sospetti su un possibile contagio.

Altrimenti non starebbe lì: ci sono decine di auto in coda, ogni giorno, è assurdo far passare i bambini proprio dallo stesso cancello». Non solo, la presenza delle auto in coda rende impossibile alle famiglie avvicinarsi al nido con le vetture, anche quando piove come accaduto mercoledì mattina. I disagi ci sono, così come le paure dei genitori. «Qualcuno poteva almeno spiegarci la situazione – sottolinea una mamma –. Arriviamo qui e troviamo all’ingresso il personale sanitario, giustamente protetto da camice, mascherina e visiera, a gestire l’arrivo delle persone che devono sottoporsi al tampone. Ma non è assurdo?». La questione ha fatto il giro del quartiere, le famiglie interessate sono tante. «Ho preparato un’interrogazione urgente in municipio 9 – spiega Simone Foglio, consigliere municipale della Lega – fermo restando che nessuno mette in dubbio la necessità di aprire un nuovo drive-in, anzi ne servono altri per snellire la fila. Ma dobbiamo prevedere un ingresso diverso per non far convivere scuola e centro Covid». 

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