Don Benoni Ambarus, Caritas di Roma: «Quanti bimbi mendicanti sotto i nostri occhi, ma spesso facciamo finta di niente»

don benoni ambarus
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di Lorena Loiacono
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Mercoledì 1 Settembre 2021, 08:00 - Ultimo aggiornamento: 08:44

Don Benoni Ambarus, già direttore della Caritas diocesana, missionario e vescovo ausiliario con delega alla pastorale della Carità, Migranti, Rom e Sinti della città di Roma: come si possono aiutare i bimbi rom vittime di sfruttamento?
«Purtroppo si tratta di una situazione tanto complessa che non ammette risposte semplici. Difficile anche da quantificare il fenomeno. Dobbiamo spingere le famiglie rom a crescere, dobbiamo costringerle. Per loro chiedere l’elemosina è lavorare, contribuire alla famiglia, ma per noi è sfruttamento minorile». 
Ci sono bambini che iniziano a ribellarsi?
«Sì, abbiamo aiutato anche una ragazza che non accettava il matrimonio imposto dalla famiglia».
Perché questi bimbi non frequentano la scuola? 
«Siamo sinceri: spesso viviamo situazioni in cui preferiamo girarci dall’altra parte». 
In che senso? 
«Tante volte alla richiesta di iscrizione le scuole rispondono che non c’è posto. Poi verifichiamo e i posti escono fuori. Il sistema scuola è aperto a tutti ma ai rom non sempre. Per loro è tutto più complicato. Chi vuole iscrivere i figli a scuola incontra spesso problemi, anche per raggiungere le scuole soprattutto quando vivono in campi rom informali che cambiano di volta in volta. Ma ci sono anche esempi luminosi». 
Quali? 
«In una scuola di Montesacro, i professori hanno fatto di tutto per portare uno studente rom agli esami».

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