Il super Green pass manda in crisi la tazzina: tre consumatori su 10 non vanno più al bar per il caffè

tazzina_caffè_bar_covid
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di Flavia Scicchitano
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Mercoledì 12 Gennaio 2022, 07:51

L’effetto Covid manda in crisi la tazzina di caffè. La nuova normativa anti contagi, che ha introdotto l’obbligo del Super Green pass (con vaccinazione o guarigione) anche per consumare in piedi all’interno dei locali, sta stroncando la voglia della pausa caffè al bar: negozi svuotati, ingressi diminuiti e banconi con migliaia di avventori in meno. 
«Negli ultimi 20 giorni ci risulta un calo di consumi importante, per esempio della semplice tazzina del caffè, con il 30% in meno di consumi rispetto alla media. Questo per un mix di fattori: dalla paura di entrare nei locali all’aumento dello smartworking fino ai contagi. L’introduzione del certificato verde rafforzato ha prodotto un ulteriore calo del 10% - spiega il presidente di Fiepet Confesercenti di Roma, Claudio Pica -. Chiariamo: la misura è giusta e permette di evitare le chiusure degli esercizi commerciali, ma chi chiede un caffè al banco probabilmente ha poco tempo e non tutti hanno la pazienza di aspettare i controlli.

Per non parlare del caos delle verifiche, la procedura è farraginosa». 


Ma chi sono i grandi assenti per colazioni e pause caffè? «In primo luogo i lavoratori dipendenti. Molti sono in smartworking, altri magari preferiscono restare in ufficio e fare un break davanti alla macchinetta - prosegue Pica - Il centro storico, ad esempio, è deserto».
Non solo, a mettere in difficoltà le attività produttive sono anche i contagi e le quarantene: «Oltre duemila aziende a Roma hanno ridotto l’orario in conseguenza delle quarantene e dei casi Covid che hanno colpito soprattutto i lavoratori, oltre agli imprenditori. Si tratta del 15% dei pubblici esercizi. Mentre circa 600 negozi (il 4%), hanno chiuso temporaneamente».

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