Una truffa da un milione di euro, consumata in pochi mesi. Almeno 40 le vittime (la maggior parte a Roma), a cui è stato svuotato il conto corrente bancario. Molti sono anziani, che si sono fidati nel fornire (al telefono) il pin di attivazione delle carte bancomat nuove inviate. La gang riusciva infatti a decodificare (trasformandole in numeri) le tonalità corrispondenti della tastiera telefonia.
Gli investigatori sono convinti che potrebbe esserci anche un complice all’interno del sistema di spedizione a domicilio dei bancomat. In manette sono finiti tre pregiudicati partenopei, già responsabili in passato di reati analoghi. Ieri mattina all’alba, la polizia ha fatto irruzione nelle abitazioni del 40enne Nicola Abate, in quella di Alberto Arena (classe 1966) e di Francesco Picone (di 54 anni): per tutti, le accuse mosse dalla procura capitolina vanno dalla truffa alla sostituzione di persona.
L’inchiesta è iniziata nello scorso luglio, quando un’anziana denunciò una serie di prelievi non autorizzati sul suo conto corrente per l’ammontare di 12mila euro.
Le operazioni illegali venivano effettuate con telefoni cellullari e dispositivi elettronici di vecchia generazione, ma soprattutto grazie all’utilizzo sistematico di schede sim acquistate e registrate con documenti falsi.