Roma, la morte del cigno fa paura: è aviaria. Chiusi il laghetto Giglio e parte di Villa Pamphili

Zona rossa per dieci giorni. Il caso dopo quello dei polli uccisi dal virus a Ostia

lago_cigno_aviaria_roma
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di Lorena Loiacono
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Martedì 30 Novembre 2021, 08:00 - Ultimo aggiornamento: 1 Dicembre, 14:38

Muore un cigno nel laghetto di Villa Pamphili e scatta l’allerta: era positivo all’influenza aviaria. Parte immediatamente la zona rossa e, per dieci giorni almeno, resterà off limits tutta l’area del lago Giglio. 

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A distanza di poche settimane dall’ultimo caso, a Roma tornano di nuovo ad alzarsi le misure di sicurezza per i casi di positività tra i volatili: era il 9 novembre scorso quando i primi contagi da aviaria fecero chiudere diversi stabilimenti di allevamento nell’area di Ostia antica. In un primo pollaio morirono in maniera sospetta decine di galline da uova. 
In pochi giorni l’allarme e la zona rossa si estesero in un raggio di 10 km. Tutti i servizi veterinari del Lazio sono infatti in stato di preallerta, proprio per i casi rilevati a Ostia Antica. 


E adesso l’attenzione è rivolta ad un cigno: la morte improvvisa ha fatto scattare l’allerta e l’intervento della Asl Rm 3.

Domenica scorsa il Centro di Referenza per l’influenza aviaria ha confermato la positività per il virus dell’influenza aviaria: sottotipo H5N1 ad alta patogenicità. È quindi partita la comunicazione al Comune di Roma che non ha potuto far altro che chiudere al pubblico un’area di Villa Pamphili, nella parte ad Est di Via Leone XIII, quella dove si trova il laghetto del Giglio. 


«La chiusura parziale del Parco - ha dichiarato l’Assessora all’Ambiente Sabrina Alfonsi - è stata disposta in via precauzionale per il tempo occorrente per eseguire gli accertamenti utili a escludere ogni ulteriore diffusione del virus verso l’esterno da parte di visitatori e consentire il corretto svolgimento degli ulteriori interventi ritenuti necessari. Va precisato che il rischio biologico è limitato alla sola possibilità di veicolare meccanicamente il virus, il che spiega le ragioni del provvedimento adottato. Mentre non ci sono rischi per il consumo di carne di pollame e uova».

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