Uccide il patrigno a colpi di cacciavite, la confessione choc: "Picchiava sempre mia madre"

carabinieri
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di Emilio Orlando
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Lunedì 5 Ottobre 2020, 08:00
«Maltrattava sempre mia madre e la picchiava». Il cacciavite insanguinato ancora nelle mani, il romeno 31 enne è stato arrestato sabato notte per l’omicidio del patrigno. L’uomo, di nome Alexandru Bors, al culmine dell’ ennesima lite nell’abitazione in via Fosso dell’Acqua Buona (nel comune di Ardea) ha infatti afferrato il punteruolo e si è scagliato contro il 44 enne Petru Panchea, che da anni conviveva con la mamma e che considerava come patrigno. Ma i rapporti tra la vittima e l’assassino erano tesi da tempo a causa dei continui litigi causati dal continuo stato di ubriachezza molesta in cui versava Panchea. Nessuno di questi episodi però, era stato mai denunciato nonostante l’uomo picchiava spesso la compagna davanti ai famigliari ed estorceva denaro ai figli della donna. Sabato sera l’ultima richiesta di soldi, dopo quella avvenuta nella stessa mattinata per pagare l’affitto. La situazione è subito degenerata: l’operaio incensurato (impiegato in un’azienda della zona) ha difeso la madre, uccidendo il convivente violento che aveva, secondo quanto dichiarato ai carabinieri che lo hanno ammanettato, trasformato la sua vita «in un inferno».
Il fatto è avvenuto tra il litorale laziale ed il comune di Albano. Proprio nella stessa zona, due settimane fa si è verificato l’agguato in cui è morto il 38 enne albanese Selavdi Shehaj, pregiudicato per droga. A seguito dell’omicidio, nel comune di Pomezia si è svolto il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal prefetto Matteo Piantedosi ed a cui hanno partecipato i sindaci dei comuni di Ardea, Anzio e Nettuno.
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