Roma, l'appello disperato di mamma Rosamaria: «Non mi affittano casa perché ho un figlio autistico»

Rosamaria Caputi dovrà lasciare la casa in cui si trova entro il 30 giugno perchè le scade il contratto

Appello di una madre che vive a Roma è ha 3 figli a carico, di cui uno autistico, la porta a sfogarsi sui social
Appello di una madre che vive a Roma è ha 3 figli a carico, di cui uno autistico, la porta a sfogarsi sui social
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Sabato 28 Maggio 2022, 13:02 - Ultimo aggiornamento: 29 Maggio, 12:02

Appello disperato sui social. Rosamaria Caputi, ex attrice di teatro catanese, che vive a Roma da 11 anni, nei giorni scorsi ha lanciato una richiesta di aiuto affinchè qualcuno l’aiutasse a trovare una casa nella Capitale. La donna ha sulle spalle la responsabilità di «mantenere la continuità scolastica e assistenziale» del figlio autistico di 11 anni, fratello minore di altri due maggiorenni. E' disperata e mortificata Rosamaria perchè affannata dalla ricerca infinita: «Non trovo casa, non mi danno casa appena tra i redditi che presento si accorgono che una parte deriva dagli aiuti economici statali a mio figlio, con diagnosi di spettro autistico».

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Rosamaria Caputi dovrà lasciare la casa in cui si trova entro il 30 giugno perchè le scade il contratto. «Ho visto almeno 7-8 case – spiega – ho firmato anche delle proposte di offerta, una addirittura con tanto di cauzione per bloccare l’immobile.

Dopo la firma, però, mi facevano aspettare per giorni, un comportamento anomalo. Poi ecco arrivare il rifiuto, senza una spiegazione precisa da parte dei proprietari».

Si sente «discriminata e umiliata» perché è certa che non si tratta di motivazioni economiche. «Ho un reddito certificato – dice – derivante dalla reversibilità della pensione di mio marito e dagli aiuti statali stanziati per mio figlio e ho ripreso a lavorare part time con l’università». La ricerca va avanti da ormai due mesi, ma l’ex attrice ha deciso di dire «basta» e di condividere il suo sfogo sui social «quando l’ultimo mediatore, con una notevole dose di sincerità» le ha detto quello che già aveva intuito con gli altri incontri che non sono andati a buon fine. «Temono chissà quale comportamento, non sanno quale sia il livello di autismo di mio figlio. Lui ama il rapporto con gli altri, compie i suoi progressi. Come fai a negare a una famiglia un trivani? Non cerco una villa, non cerco aiuti economici. Non cerco compassione di facciata – conclude – difendo solo la mia famiglia e racconto la mia storia che è simile a tante altre»

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