Roma, allarme per asili nido: senza fondi rischiano il crac. Sos dello sportello antiusura

Roma, allarme per asili nido: senza fondi rischiano il crac. Sos dello sportello antiusura
di Simone Pierini
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Lunedì 20 Aprile 2020, 05:15
La Regione Lazio ha stanziato sei milioni di euro «a sostegno di asili nido, sia pubblici o convenzionati sia privati accreditati ma non in convenzione, sospesi a seguito dell'emergenza Covid-19». A ricevere il contributo però saranno solo una parte degli asili nido privati presente sul territorio. Tra loro non figurano le strutture non accreditate alla regione, istituti privati legalmente autorizzati dai comuni che hanno scelto di non seguire un iter burocratico che, in una situazione di normalità, darebbe accesso ai bandi regionali per ricevere fondi. Circa il 70% degli asili nido presenti. «Prendere atto di una difficoltà e provvedere è sempre una cosa positiva» sostiene Luigi Ciatti, presidente dell’Ambulatorio Antiusura Onlus, ma questo bonus «copre a stento il 25% delle strutture dell’infanzia del Lazio, gli altri corrono il forte rischio di dover chiudere, questa differenza deve essere sanata». «Qui siamo di fronte a un’emergenza, Zingaretti ha colto un tema ma con le accreditate non ha risolto il problema, così si creano figli e figliocci», aggiunge Ciatti che teme che qualche struttura possa finire nella morsa dell’usura: «Il rischio è quello, noi vogliamo prevenirlo, è una categoria a forte rischio». Silvia Santini, proprietaria di un asilo nido non accreditato, ha sollevato il problema legato al fraintendimento della delibera. «Molti genitori si sono sentiti sollevati pensando che avessero stanziato questi soldi per tutti gli istituti privati, ma non è così». «Noi essendo autorizzati dal comune - spiega - forniamo un servizio complementare agli asili pubblici la cui richiesta è superiore alla disponibilità». Per la Regione la delibera è «un ulteriore step di un pacchetto di misure che prevede la cassa integrazione per i dipendenti e la possibilità di accedere al piano “pronto cassa”» ma dichiara che «sono allo studio ulteriori iniziative a favore delle imprese che possano ricomprendere anche i nidi autorizzati non accreditati».
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