Focolaio Covid a Castel romano, screening di massa al campo rom

campo rom_castel romano
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di Emilio Orlando
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Martedì 9 Febbraio 2021, 08:00 - Ultimo aggiornamento: 09:16

Un’indagine virologica a tappeto. Tamponi e test sierologici per tutti i rom del “Villaggio della Solidarietà” di Castel Romano. La comunità nomade che conta cinquecento residenti entra nella categoria dei “sorvegliati speciali” da parte delle autorità sanitarie della Regione Lazio. «I casi sono stati isolati e la Asl Roma 2 sta eseguendo l’indagine epidemiologica - spiegano dall’Unità di Crisi Covid19 - presso l’insediamento di Castel Romano. Sono state circa 300 le persone testate e di queste 12 sono risultate positive».

Trenta invece sono gli abitanti, tra cui molti ragazzini in età scolare, ancora in quarantena dopo che il 3 febbraio una task force di medici ed infermieri, con tute anticontaminazione scortati dai reparti speciali della polizia locale, avevano iniziato ad effettuare i tamponi su alcuni nuclei familiari per il presunto focolaio scoppiato nel campo nomadi tra la Capitale e il comune di Pomezia.

Il caso, anche se le proporzioni del contagio sono da determinare in base agli accertamenti sanitari, ha causato una valanga di reazioni. «La gravissima situazione emersa nel campo rom di Castel Romano, è la dimostrazione del fallimento a Cinque Stelle delle (non) politiche sulla gestione dei campi nomadi», ha denunciato il dirigente romano della Lega Salvini Premier, Fabrizio Santori.

Dure anche le parole del presidente del Movimento ecologista Ecoitaliasolidale Piergiorgio Benvenuti: «Da anni chiediamo che venga trasferito.

Doveva essere installato soltanto per tre mesi dal Comune di Roma nell’agosto del 2006 e, invece, è rimasto a creare notevoli problemi di sicurezza nella zona».


L’area dove i rom vivono in baracche, container e roulotte è già sotto sequestro da parte della Procura per i reati ambientali ed è vigilata giorno e notte dagli agenti della Polizia municipale che controllano oltre che gli accessi anche che all’interno della superficie non si commettano reati o violazioni alle norme anti coronavirus.

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