Roma, Omicron svuota gli alberghi: pioggia di disdette, restano senza turisti 6 camere su 10

Federalberghi: "Aumentano solo le strutture che chiudono". Va meglio ai B&B

turisti_roma_crisi_omicron
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di Lorena Loiacono
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Giovedì 23 Dicembre 2021, 08:00 - Ultimo aggiornamento: 08:42

Una pioggia di disdette sta svuotando gli alberghi di Roma che invece contavano proprio sui giorni di festa in vista di Natale e Capodanno per risollevare le proprie sorti. Ma non sarà così: gli hotel non si riempiranno e la crisi, a gennaio, sarà nera.


BOOM Telefoni che squillano e mail sempre con lo stesso messaggio: “Non veniamo”. È così da una settimana negli alberghi, a causa dell’aumento dei contagi e delle nuove restrizioni. «In soli due giorni abbiamo ricevuto disdette per un quarto delle nostre camere – spiega Enzo Fiaschetti dall’Harry’s Bar, a due passi da Fontana di Trevi - le strade si stanno svuotando anche qui e purtroppo, quando iniziano a mancare i turisti a Fontana di Trevi, capiamo che sta arrivando una nuova crisi per il turismo di Roma». 


ALBERGHI CHIUSI «Sono 350 gli alberghi capitolini ancora chiusi, su un totale di 1200, ma il dato è in crescita proprio in questi giorni – lancia l’allarme Giuseppe Roscioli, presidente di Federalberghi Roma – arriveremo a 400. Come dire che 1 su 3 resterà chiuso per Natale. Impensabile solo fino a 24 mesi fa. Le strutture sono al collasso, non si può resistere due anni senza lavorare». 


TURISTI LONTANI A mancare all’appello sono gli stranieri: gli europei sono bloccati nei loro Paesi e gli altri sono tenuti comunque lontani dalle restrizioni. «In Italia non sono riconosciuti il vaccino russo, usato anche in America del Sud, e quello cinese, usato in tutto il sud-est asiatico – continua il presidente di Federalberghi –.

Abbiamo tagliato fuori mezzo mondo che, tra quarantene e tamponi, non sceglie di venire da noi. Rispetto alla scorsa estate, quando la situazione non era rosea, abbiamo perso un altro 50%». A gennaio, senza cassa integrazione in scadenza il 31 dicembre, secondo le stime di Federalberghi andranno perduti circa 5-6 mila posti di lavoro del settore. 


B&B. Non sembrano soffrire alla stessa maniera i B&B della Capitale che, stando ad una prima osservazione, non hanno ricevuto la stessa mole di disdette degli alberghi. «Abbiamo una rete di 250 B&B in città – spiega Cesare Gherardi, direttore area tecnica dì Anbaa – ma va detto che abbiamo cambiato clientela: ora sono per lo più adulti e italiani. Ci sono pochi giovani e pochissimi stranieri». 

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