Roma 70, il parco della vergogna: pronto da un anno e mai aperto

Roma 70, il parco della vergogna: pronto da un anno e mai aperto
Roma 70, il parco della vergogna: pronto da un anno e mai aperto
di Lorena Loiacono
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Martedì 20 Ottobre 2020, 02:40 - Ultimo aggiornamento: 08:32

È tutto pronto, pulito e curato come a Roma se ne vedono davvero pochi. Il parco di via Grotta Perfetta, tra altalene nuovissime e scivoli colorati, aspetta solo che qualcuno vada lì a togliere la catena che ne tiene chiuso il cancello. Da oltre un anno è praticamente pronto: si trova all’angolo con via Carpaccio e fa parte dei 180 ettari a due passi da Roma 70. 


Andrebbe ad accogliere tante famiglie e tantissimi bambini dei palazzi della zona, proprio come accade a quello che affaccia su via Londra, la prima porta che si è aperta sul parco, che fa parte dello stesso percorso di riqualificazione. Di fatto sarebbe uno dei parchi verdi attrezzati più grandi di Roma. Se non addirittura il più grande, visto che ospita panchine e gazebo, percorsi tra i sentieri e per l’attività fisica, fontanelle per l’acqua e tanti giochi per i più piccoli. Ci sono pini altissimi a fare ombra e piccoli alberelli, ormai secchi, da ripiantare. In realtà nell’area va avanti anche la manutenzione per tenere tutto in ordine in attesa che il parco venga aperto. Quindi, volendo, potrebbe aprire anche domani. E sarebbe proprio il caso visto che, in questo periodo di chiusure e di necessità di stare all’aria aperta, è un sacrilegio continuare a tenerlo chiuso. 
«Siamo qui che aspettiamo - spiega una mamma, Daniela, con un bambino di 4 anni vicino all’edicola di fronte al cancello - ogni giorno speriamo di vederlo aperto ma non è mai il momento.

Nessuno ci dice quando ci sarà l’inaugurazione, che cosa stiamo apsettando?».

Tra i residenti le domande aumentano: alla base di tutto c’è il passaggio di consegne tra il consorzio, che ha provveduto ad allestire l’area verde, e il Campidoglio. «L’area verde attrezzata - spiega Amedeo Ciaccheri, presidente del municipio 8 - è una conquista per la cittadinanza ma giace, completa e chiusa, per le lungaggini burocratiche di Roma Capitale. Una situazione imbarazzante: se servono ulteriori passaggi amministrativi non devono tardare ad arrivare».

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