La dirigente del liceo Farnesina: «Basta controlli alle microcar gli alunni arrivano tardi a scuola»

La dirigente del liceo Farnesina: «Basta controlli alle microcar gli alunni arrivano tardi a scuola»
di Sofia Unica
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Mercoledì 4 Marzo 2020, 09:12
«Troppi controlli di polizia stradale agli studenti che vanno a scuola con la microcar, ritardano l’entrata in classe degli alunni e compromettono la frequenza della prima ora di lezione». È la protesta sui generis di alcuni genitori degli alunni di un liceo della zona Farnesina, infastiditi dai continui posti di blocco e dei dispositivi antidroga della polizia municipale. La comunicazione, in controtendenza rispetto a quelle di altri comitati di genitori che invece chiedono più sicurezza per i loro figli, è stata inviata al comando generale della polizia locale di Roma Capitale dalla dirigente scolastica su sollecitazione di alunni e genitori.

Negli ultimi tempi, il Campidoglio ha disposto che intorno le scuole vengano effettuati maggiori posti di blocco e operazioni antidroga per salvaguardare la salute e l’incolumità degli studenti in tutti i quartieri di Roma. Nel mirino dei vigili abbassare l’incidentalità stradale, delle minicar che spesso vengono modificate non solo nella carrozzeria ma anche nella potenza del motore che viene aumentata, trasformandole così in mezzi poco sicuri.

Infatti secondo i dati dell’infortunistica stradale, molti incidenti che vedono coinvolte le macchinette, in voga tra gli adolescenti della Roma bene, hanno un esito mortale o nella migliore delle ipotesi gravi ferimenti. Nell’ottica della prevenzione, più che della repressione, gli uomini del comandante Antonio Di Maggio presidiano tutti i giorni le scuole e gli incroci più a rischio dove di sono attraversamenti pedonali importanti e controllano le minicar che sono state modificate. 

Durante i servizi è stata spesso sequestrata, dalle forze di polizia, droga leggera e pesante in tasca agli studenti che stavano entrando in alcune scuole di Roma nord. Questo però, anziché venire apprezzato ha infastidito i ragazzi ed hanno convinto i genitori e la preside a chiedere meno controlli.
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