Pecore per tosare l'erba a Roma, l'assessora Montanari: «Se è troppo alta, useremo le mucche»

Pecore per tosare l'erba a Roma, l'assessora Montanari: «Se è troppo alta, useremo le mucche»
Pecore per tosare l'erba a Roma, l'assessora Montanari: «Se è troppo alta, useremo le mucche»
di Enrico Chillè
2 Minuti di Lettura
Venerdì 18 Maggio 2018, 11:42

La giunta Raggi insiste e rilancia con la possibile soluzione ecologica per ovviare alle carenze di personale e mezzi del servizio giardini del Campidoglio. L'assessora all'Ambiente, Pinuccia Montanari, aveva infatti annunciato di voler seguire l'esempio di città come Berlino e utilizzare pecore e capre per tagliare in modo del tutto naturale l'erba nelle ville e nei parchi pubblici di Roma, che ha una superficie di verde pubblico, pari a 44 milioni di metri quadrati, tra le più alte di tutta Europa.

Roma, pecore per tosare l'erba dei parchi: l'idea della giunta Raggi​



Secondo l'assessora il piano è sostenibile ed efficace, come dimostrano i primi collaudi effettuati nel Parco della Caffarella, dove sono state già impiegate duemila pecore. L'annuncio aveva suscitato qualche perplessità e anche un po' di scherno nelle opposizioni, ma l'idea sembra percorribile e per questo Pinuccia Montanari ha anche rilanciato, in un'intervista a InBlu Radio: «Roma ha già pecore e capre di sua proprietà, allevate in due aziende agricole comunali, una a Castel di Guido e una in zona Tenuta del Cavaliere. Qui vengono allevate anche le mucche, che potrebbero essere utilizzate negli spazi pubblici dove l'erba è più alta. Saranno ovviamente utilizzate in aree chiuse e siamo felici di firmare Protocolli d'Intesa con soggetti che possono mettere a disposizione questo tipo di soluzioni. Solo per pulire il Parco di Centocelle, ad esempio, basterebbero quattro giorni con un risparmio annuo di 150mila euro».

L'annuncio della Montanari aveva suscitato più di una perplessità per motivi di igiene, non tanto per gli escrementi lasciati dagli animali, quanto per la possibilità che le pecore possano diffondere parassiti come le zecche. Al riguardo, l'assessora ha spiegato: «Abbiamo già ricevuto il parere positivo di associazioni come il Wwf e la Coldiretti. È ovvio che gli animali che saranno impiegati devono essere sani e sottoposti a profilassi particolari, qualcuno si meraviglia ma ci sono leggi del Parlamento che regolano tutto questo. Possiamo e vogliamo fare una scelta ecologica coraggiosa, innovativa e all’altezza del comune agricolo più grande d’Europa».

© RIPRODUZIONE RISERVATA