Ostia-Roma, un viaggio chiamato delirio: serve prendere navetta, treno e metro

Da oggi chiuse 5 stazioni su 13 per 6 giorni su 7. Pendolari costretti al tour de force

roma lido_disagi_stazioni chiuse_pendolari
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di Lorena Loiacono
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Giovedì 11 Novembre 2021, 07:51 - Ultimo aggiornamento: 12:22

Per prima cosa, serve la navetta, poi si attende il treno della Roma Lido e infine ecco pure il tratto sulla metro. Un delirio.
Da oggi, i pendolari del trenino da Ostia a Roma - in un unico viaggio - “proveranno” bus sostitutivo, treno e metro. Accade un po’ di tutto, infatti, sulla Roma-Lido, tristemente nota in tutta Italia per aver “vinto” (per quattro anni di seguito) il premio Caronte, assegnato da Legambiente per tutti i disservizi che rovinano le giornate dei passeggeri. Ma alla fine del 2021 la ferrovia perde pezzi. Molti pezzi. Da oggi il capolinea di Porta San Paolo, con la storica entrata, è chiuso. Così come resta chiusa anche la fermata della Basilica di San Paolo. Il taglio, in vigore dal lunedì al sabato, e stato inevitabile visto che due treni MA200 sono stati giudicati “non sicuri” dall’ente di controllo (Ansfisa). Quindi sulla tratta viaggiano solo 4 convogli.
Le attese, che già prima erano causate da guasti e ritardi, sarebbero diventate eterne. I treni già mancano all’appello da mercoledì scorso, tanto che in questi giorni i tabelloni informativi mostravano solo la scritta “in ritardo”. Così Atac ha deciso di tagliare le prime due fermate, per accorciare il tragitto. 


Ma questa riduzione non è la prima: dal 13 settembre sono chiuse anche le ultime tre fermate in “zona Ostia”, vale a dire Stella Polare, Castel Fusano e Cristoforo Colombo. Già in quella occasione il Comitato dei pendolari fece sentire la protesta ma in realtà nessuno è intervenuto. Tanto che, a distanza di poche settimane, arriva un’altra batosta. In pratica, da oggi, che cosa succederà? 
Non solo 5 fermate chiuse ma le corse saranno appena 50: dalle ore 5 del mattino alle 23:30, quindi con una frequenza media di 20 minuti per senso di marcia.

Significa che negli orari di punta l’attesa sarà molto più lunga. Inevitabile l’ira dei pendolari che, nella maggior parte, hanno tutti un abbonamento annuale già pagato: “Devono rimborsarci, non era questo il treno per cui abbiamo fatto l’abbonamento”. E ancora: “È una vergogna – si legge nel tam tam social – un intero municipio, il X, è stato tagliato fuori da Roma”. Gli orari, così come sono stati presentati, non danno molte speranze: “Dalle 17 alle 18 sono previsti solo due treni - tuona Federico, 45 anni - nell’ora di punta è assurdo”.

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