Traffico di droga internazionale, in manette il narcos romano Sebastiano Rossani. Aveva importato tre quintali di cocaina.

Il carico di droga sequestrata e il narcos arrestato
Il carico di droga sequestrata e il narcos arrestato
di Emilio Orlando
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Mercoledì 8 Giugno 2022, 21:44 - Ultimo aggiornamento: 17 Marzo, 23:46

Quando gli agenti del distretto di polizia del Casilino e i finanzieri del Gico di Trieste lo hanno localizzato, in una casa vacanze a Marino in provincia di Roma, il ricercato internazionale Sebastiano Rossani, aveva una pistola con il colpo in canna nel comodino. Il quarantaseienne originario di Castel Gandolfo era ricercato dalle polizie di mezzo mondo perché accusato di essere l'anello di congiunzione tra le organizzazioni criminali di narcotrafficanti europee ed italiane e il cartello colombiano di “Puerto Bolivar” legato a quello di “Medellin”. Un importante successo investigativo, rggiunto grazie alla sinergia investigativa, tra la questura di Roma, guidata dal questore Mario Della Cioppa e le altre forze di polizia nazionali ed internazionali. 

La figura di Rossani,  era emersa in un'indagine transnazionale tra l'Italia, la Colombia e la Spagna in cui erano stato utilizzati anche gli agenti sotto copertura per intercettare quasi cinque tonnellate di cocaina diretta in Veneto e nel Lazio, località in cui Sebastiano Rossani, aveva fatto arrivare trecento chili di polvere bianca, sequestrata dalla polizia del Casilino insieme ai baschi verdi del Gico di Trieste, delegati dalla direzione distrettuale antimafia ad un'indagine che ha portato all' arresto di 38 malavitosi tra l'Europa e la Colombia.

Come i narcos colombiani, anche i malavitosi romani costruiscono i bunker sotto le loro case.

Un delitto che oramai sembra non avere più segreti 

L'inchiesta è partita dopo l'estradizione negli Stati Uniti di “Otoniel”, al secolo Dario Antonio Usuga David, capo della potente organizzazione criminale del “Clan del Golfo”, operante in Colombia. Durante le indagini, i riscontri e la rogatoria internazionale, il nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza di Trieste, coordinato dalla Direzione Distrettuale Antimafia presso la procura di Trieste, ha sequestrato 4,3 tonnellate di cocaina di cui 3 quintali erano diretti, tramite la mediazione di Rossani, al mercato laziale e romano. Sequestrati quasi 2 milioni di euro in contanti. Le indagini, protratte da più di un anno e iniziate con la cooperazione della magistratura e della polizia colombiana, con l' "Agenzia statunitense Homeland Security Investigations”, hanno ricostruito la fitta rete di rapporti tra i produttori di cocaina sudamericani e gli acquirenti in Italia e in Europa, facenti capo a noti contesti di criminalità organizzata operanti in Veneto, Lombardia, Lazio e Calabria. Sono stati individuati importanti broker e grossisti e vari addetti al trasporto, tutti oggetto delle misure restrittive. Sono stati impiegati agenti “sotto copertura”, che si sono infiltrati nell'organizzazione simulando di gestire la parte logistica dei traffici. La raccolta delle prove è stata resa possibile attraverso diverse “consegne controllate” con gli agenti sotto copertura della finanza e della Dea, sviluppatesi fra maggio 2021 e maggio 2022, grazie alle quali sono stati individuati importanti mediatori nel sistema del narcotraffico mondiale e un cospicuo numero di corrieri che operavano in Italia e all'estero. 

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