Musei Vaticani aperti nel weekend, assembramenti nelle sale. Le guide: «Un carnaio infernale». La direttrice: «Nessuna situazione drammatica»

Musei Vaticani aperti nel weekend, assembramenti nelle sale. Le guide: «Un carnaio infernale»
Musei Vaticani aperti nel weekend, assembramenti nelle sale. Le guide: «Un carnaio infernale»
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Martedì 16 Febbraio 2021, 15:11

Se i musei, in tutta Italia, restano chiusi nel weekend, nel territorio della Santa Sede le regole sono diverse ed è così che, sabato scorso, i Musei Vaticani, al momento dell'attesissima riapertura dopo tre mesi, si sono trasformati in un pericoloso luogo di assembramento al chiuso. Lo denunciano diverse guide che si sono ritrovate ammassate nelle varie sale con i rispettivi gruppi.

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Assembramenti ai Musei Vaticani: «Un carnaio infernale»

Sono diverse le guide che, sabato scorso, hanno accompagnato i visitatori ai Musei Vaticani e che hanno denunciato gli assembramenti all'interno. Uno di loro, Vincenzo Spina, ha pubblicato un lungo post in cui critica duramente l'organizzazione delle visite. «Quello che ho visto mi ha fatto profondamente vergognare. Un carnaio umano, in totale contrapposizione con le più basilari normative mondiali (non italiane o europee, ma universali) in materia di contrapposizione al Covid-19. Nessun distanziamento, nessuna organizzazione, follia allo stato puro: scene di isterismo individuale e collettivo, caos primordiale, shock e paura nei partecipanti. Sembrava di sentir parlare Bill Murray in Ghostbusters quando elencava, uno dopo l’altro, gli elementi premonitori della fine del mondo» - si legge nel post - «Mi sono vergognato. Profondamente vergognato. Vergognato di aver evidenziato il certo contingentamento nella vendita dei biglietti organizzato dai Musei Vaticani, venendo inesorabilmente smentito. Vergognato di averne esaltato la buona organizzazione, prima di venire nuovamente ed inequivocabilmente smentito dai fatti. Vergognato di aver fatto da Responsabile, da Caposquadra, da Guida (nel senso più etimologico del termine) per un gruppo che si è trovato immerso in un girone dantesco».

La denuncia della guida: «Errare è umano, perseverare è diabolico»

Il post della guida continua poi così: «Ho assistito a un suk inaccettabile durante una pandemia globale, dettato dal desiderio di vendere ogni biglietto disponibile, senza contingentamento.

Intanto c'era chi gridava, chi piangeva, chi sbraitava, chi tremava impaurito, chi sgranava gli occhi incredulo, chi minacciava di chiamare la polizia. Un errore può succedere, anche se risulta difficile comprendere come si possa commettere una tale manchevolezza con mesi di tempo per organizzare a dovere la riapertura. Voglio credere che non vogliate farlo più accadere, perché errare è umano, ma perseverare è diabolico. E se il diavolo entra persino in Vaticano, allora anche il motto 'saremo migliori' emanerà fetore di zolfo».

Musei Vaticani, la rabbia dei visitatori

La denuncia non arriva solo dalle guide. Anche tanti visitatori, su Tripadvisor, non hanno riservato recensioni benevole all'organizzazione. «I musei sono bellissimi ma c'era troppa gente accalcata, in questo periodo è un errore organizzativo inaccettabile» - si legge tra le varie recensioni di chi ha visitato i Musei Vaticani nell'ultimo weekend - «Ci siamo ritrovati ammassati, senza il minimo distanziamento, siamo in una pandemia e questo è intollerabile tanto per gli ospiti quanto per chi lavora all'interno del museo».

Musei Vaticani, la replica della direttrice

Le polemiche innescatesi nelle ultime ore, alla fine, hanno indotto i Musei Vaticani ad una replica. La direttrice, Barbara Jatta, ha spiegato all'Ansa: «Sabato scorso anch'io stavo facendo da guida ad alcuni visitatori, la situazione non era così drammatica, ci sono polemiche sciocche da parte di alcune guide, che prima si lamentavano della chiusura e ora, dopo 88 giorni di stop forzato, si lamentano della riapertura. A me dispiace, perché il problema non c'era. Ma a quanto mi dicono, questa guida esterna ha tenuto i suoi visitatori ben 40 minuti in una delle sale principali».

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